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Aosta Capitale | 13 giugno 2025, 12:00

L'OPINIONE DI GIANFRANCO: Aosta, se ci tieni… dimostralo

La responsabilità è collettiva. Non si può puntare sempre il dito solo contro l’amministrazione. Anche noi cittadini dobbiamo assumerci le nostre colpe. Aosta è sporca anche perché molti di noi la trattano come se fosse terra d’altri

L'OPINIONE DI GIANFRANCO: Aosta, se ci tieni… dimostralo

Gentile Direttore,
ho letto con attenzione (e un pizzico di malinconia) l’articolo pubblicato oggi dal suo giornale, dal titolo “Aosta bella senza anima non si fa amare – Cronaca semiseria ma molto vera di una città dimenticata anche da chi la amministra”.

Un titolo azzeccato, perché racconta esattamente quello che molti aostani vedono – e purtroppo subiscono – ogni giorno: una città stanca, lasciata andare, trascurata nei suoi dettagli più quotidiani. Marciapiedi dissestati, tombini sfondati, siepi che invadono i passaggi pedonali, strade sporche, aiuole spelacchiate.

Eppure Aosta quest’anno compie 2050 anni. Un traguardo straordinario, celebrato con una rassegna ricca e importante come Aostæ 2025, con eventi distribuiti da marzo a dicembre. Bene. Ma come possiamo festeggiare una città che, nella sua realtà quotidiana, sembra abbandonata?

La Giunta comunale si sta certamente impegnando su alcuni fronti – mobilità sostenibile, progetti urbanistici, interventi strutturali – e di questo va dato atto. Ma manca una cosa fondamentale: la cura ordinaria. La manutenzione costante. La vigilanza sul decoro. Perché una città non è fatta solo di piani e visioni: è fatta di marciapiedi che non ti fanno inciampare, di verde che non inghiotte i passaggi pedonali, di strade pulite e percorribili anche da chi ha difficoltà motorie.

E qui, mi permetta, la responsabilità è collettiva. Non si può puntare sempre il dito solo contro l’amministrazione. Anche noi cittadini dobbiamo assumerci le nostre colpe. Aosta è sporca anche perché molti di noi la trattano come se fosse terra d’altri. Nemmeno un’azienda di floricoltura si preoccupa di curare il marciapiede davanti al proprio ingresso. È assurdo, è triste, è disarmante.

Infine, un pensiero ai consiglieri comunali tutti, di maggioranza e opposizione: scendete in strada, percorrete le vie di questa città come facciamo noi ogni giorno. Senza deleghe, senza auto blu, senza paraocchi. Forse vi accorgerete che discutere del sesso degli angeli serve a poco se le buche ci fanno inciampare sulla terra.

Aosta ha bisogno di essere amata. Ma per esserlo, deve tornare a farsi amare.

Con sincero affetto per la nostra città. Gianfranco

Caro Gianfranco,

che dire!!! Politici svegliatevi (tutti), e cittadini datevi una mossa. È qui che va lanciata una tirata d’orecchie senza distinzioni: ai politici di maggioranza che dormono, a quelli di opposizione che parlano del nulla. C’è chi discute di mozioni inutili e chi ignora la sporcizia sotto casa. Il senso del territorio sembra smarrito, come se il Comune fosse un ente astratto e non la casa di tutti.

Ma serve anche un bagno di realtà per noi cittadini. Aosta è nostra, non di qualcun altro. Se aspettiamo che siano solo “gli altri” a sistemarla, continueremo a inciampare, a lamentarci e a far finta di niente. Perché una città non è solo l’amministrazione: è l’insieme di chi ci vive, la abita e – volendo – la ama.

Aosta è bella, sì. Ma oggi è come una cartolina ingiallita, un po’ dimenticata. E questo compleanno importante rischia di trasformarsi in un’occasione persa, se non ci guardiamo attorno davvero. Basta poco, a volte, per restituire anima a una città. Ma bisogna volerlo. pi.mi.

red

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