er l’anno scolastico 2025/2026, quindi, resta confermata a 20 euro la retta annuale di iscrizione al servizio di refezione scolastica. Invariata anche la quota per ciascun pasto: 4 euro per il primo figlio, 2,50 euro per ciascun figlio successivo, sempre che la famiglia sia residente nel Comune di Aosta. I non residenti pagheranno 6 euro a pasto, salvo diversa convenzione con il Comune di provenienza.
Il sistema delle riduzioni, basato sull’Isee, rimane identico:
da 0 a 4.000 euro, riduzione del 75%;
da 4.000,01 a 6.500 euro, riduzione del 50%;
oltre i 6.500 euro, si paga la quota piena.
Esenzione totale per i minori in affidamento presso comunità o istituti, previa richiesta agli uffici regionali. Esenzione anche per i minori ucraini rifugiati iscritti nelle cinque istituzioni scolastiche cittadine, a condizione che non siano già sostenuti da fondazioni o associazioni.
Chi frequenta temporaneamente le scuole aostane per motivi culturali o istituzionali (scambi, stage, motivi politici o di sicurezza) pagherà come i residenti.
I genitori che partecipano a sopralluoghi nei refettori pagheranno 7 euro a pasto, eccetto i membri della Consulta mense scolastiche, per i quali i pasti restano gratuiti.
Per quanto riguarda il servizio di trasporto scolastico sulla tratta Arpuilles – Excenex – Gignod, il costo dell’abbonamento mensile resta di 45 euro, con riduzioni del 25% a settembre e del 50% a giugno. Anche in questo caso è prevista una riduzione per i nuclei con più figli: 15 euro al mese per ogni figlio iscritto successivo al primo, purché residenti ad Aosta.
Anche per il trasporto, valgono le stesse soglie Isee del servizio mensa per ottenere sconti ed esenzioni.
Con questa decisione, la Giunta aostana sceglie la linea della prudenza e della protezione sociale, mantenendo ferme le tariffe e riconoscendo le difficoltà economiche vissute da molte famiglie. È un messaggio di stabilità, in tempi incerti, e un tentativo di dare continuità al welfare scolastico locale.
Et comme on dit en français : la solidarité, ce n’est pas un luxe, c’est une politique.