Domenica mattina, Aosta si sveglierà all’alba. Ma non sarà il canto degli uccelli, né il silenzio irreale delle strade vuote a rompere l’incantesimo dell’aurora. Sarà un sussurro metallico, il respiro potente di sei convogli eccezionali, un corteo moderno degno degli dèi: sta arrivando Zeus.
Non è mitologia, ma ingegneria pesante. Zeus è il nome con cui gli operai chiamano il Liebherr R980, un demolitore cingolato unico in Italia per dimensioni e potenza. Alto fino a 60 metri, pesante 200 tonnellate, dotato di bracci telescopici che sembrano artigli celesti, Zeus è stato costruito in Germania e perfezionato per affrontare la sfida valdostana: abbattere, con maestosa precisione, i grattacieli di via Capitano Chamonin.
Il quartiere Cogne, nato operaio e cresciuto periferico, sta per cambiare faccia. Da anni si discuteva del destino di questi palazzi cresciuti verticali tra i decenni ‘60 e ‘70. All’inizio erano il simbolo della rinascita, della modernità popolare, delle famiglie che salivano in ascensore verso il futuro. Poi, con gli anni, sono diventati un peso, una zavorra di degrado e marginalità. Oggi, la demolizione non è solo un atto tecnico: è un atto politico, sociale, simbolico. Ma finalmente la Giunta Nuti con l'assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Cometto, ha scritto la parola fine alla telenovella politica.
"Anche se il gigante verrà montato già nei primi giorni dopo il suo arrivo, grazie a un’operazione che durerà al massimo due giorni con una squadra di 3-5 persone – precisa Cometto - la sua forza bruta entrerà in gioco solo dopo che saranno concluse le operazioni all’interno dell’edificio basso. Probabilmente non prima della fine di luglio'.
Fino ad allora, sarà un tempo sospeso, una vigilia lunga. Come scriveva Pavese, “l’attesa è essa stessa vita”. E quella del quartiere Cogne è un’attesa densa, carica di memorie, rabbie, speranze. C’è chi guarda al cantiere con nostalgia, chi con liberazione, chi con semplice curiosità. Ma tutti sanno che nulla sarà più come prima.
Il lavoro di demolizione è stato affidato ad Armofer Cinerari Luigi, azienda specializzata di Siziano, su incarico del Comune di Aosta. Le operazioni di trasporto e montaggio, iniziate già a maggio con un imponente lavoro di coordinamento tra enti, comuni e polizia locale, si stanno svolgendo nelle ore notturne per garantire sicurezza e minimo disagio alla cittadinanza.
Smontato in sei convogli: il cuore di Zeus pesa 63 tonnellate, ciascun cingolo 19, il contrappeso 34, i bracci 22 e 42. Tutto calcolato al millimetro per rispettare i permessi stradali, tutto orchestrato per arrivare puntuale. Il trasporto è curato in parte da Armofer, in parte da ditte specializzate, con auto-scorte e autogrù che sembrano minuscoli servi del titano.
“Non si tratta solo di demolire. Si tratta di restituire dignità a un pezzo di città”, afferma Cometto che segue da vicino il progetto. E in effetti, la presenza di Zeus è la premessa per una rinascita urbanistica che tutti si augurano non sia solo cemento, ma anche comunità.
Per ora, il quartiere si prepara. Qualcuno scatta foto dai balconi. Qualcuno ricorda le giostre davanti ai palazzi. Qualcuno, semplicemente, aspetta. Perché quando un gigante si muove, anche chi dorme sente tremare la terra.