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Aosta Capitale | 16 giugno 2025, 10:00

San Grato senza pastorale, Aosta senza memoria?

Più bastoni per i vandali che per i santi: Il patrono di Aosta nuovamente senza pastorale. E il Comune? Guarda, passa e dimentica

San Grato senza pastorale

San Grato senza pastorale

Sarà un’estate lunga per San Grato, almeno finché non ritroverà il suo bastone. Già, perché il nostro patrono, nella versione scolpita dall’artista di Montjovet Roberta Bechis e posizionata dal 2013 in via De Tillier, è ancora lì, paziente e disarmato, a sorvegliare silenziosamente il cuore della città. Ma senza pastorale. Di nuovo.

La statua – che fa parte del progetto "Jolies Coins", una bella idea di museo a cielo aperto voluta e finanziata dal Comune – è stata più volte vittima della scarsa educazione (e dell’irriverenza notturna) di qualche buontempone, o forse semplicemente di qualche idiota. Prima il bastone gli è stato rubato. Poi ritrovato. Poi di nuovo sottratto. Poi piegato, raddrizzato, spostato, ripiegato. Alla fine, probabilmente per esasperazione, è sparito del tutto.

Nel 2020 se ne scriveva già: "La statua di San Grato ad Aosta continuo bersaglio dei vandali". Da allora però – e questo è il punto serio – non è cambiato nulla. Nessuna soluzione stabile, nessuna protezione. Nessuna videocamera. Nessuna idea concreta per evitare che la scultura venga trattata come un oggetto qualsiasi.

San Grato vandalizzato

Eppure – ironia delle ironie – la statua è collocata proprio davanti alla ex cappella oggi sede della galleria dell’Associazione Artisti Valdostani, che fu riaperta proprio grazie a quel progetto culturale. Sembra quasi che San Grato vegli non solo sui passanti, ma anche su un affresco commemorativo del trasferimento della Sindone da Chambéry a Torino nel 1578. Un piccolo angolo di memoria religiosa, storica e civica. Ma poco segnalato, poco notato, poco protetto.

E ora? L'appello giunge da un lettore e lo rilanciamo con garbata ironia ma sincero auspicio:
Valledaostaglocal riuscirà a convincere il sindaco Gianni Nuti a ridare il pastorale a San Grato prima di andarsene? (Ammesso che se ne vada, visto che ancora non sappiamo se si ricandiderà a settembre...)

Magari proprio entro il 7 settembre, giorno in cui Aosta festeggerà solennemente il suo patrono. Sarebbe un bel gesto, simbolico e concreto. Non costa molto – almeno economicamente – e avrebbe un valore tutt’altro che secondario in una città che spesso si riempie la bocca di cultura ma poi fatica a proteggerne i segni più umili.

Nel frattempo, San Grato continua a fare la guardia. Ma senza bastone (foto del lettore J-G.R.) Forse per ricordarci che non è lui a essere disarmato. Siamo noi a esserlo. Di memoria, di attenzione, di rispetto.

pi.mi.

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