Attraverso un'intervista dettagliata, Nuti espone le molteplici iniziative e i progetti intrapresi durante il suo mandato al fine di trasformare Aosta in una città più inclusiva, sostenibile e culturalmente ricca.
Buongiorno sindaco; auali sono le principali iniziative e progetti che hai pianificato per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Aosta durante il tuo mandato?
"Trascorso il primo anno e mezzo di pandemia, durante il quale abbiamo distribuito beni alimentari per 500.000 euro, gestito l’emergenza sanitaria nei tavoli di coordinamento, producendo e firmando migliaia di ordinanze di isolamento e di revoca oltre ai provvedimenti contingibili e urgenti; oltre ad avere riorganizzato la macchina amministrativa interna con un nuovo segretario generale, un terzo dirigente dell’area tecnica, un piano di ponderazione dei carichi di lavoro e un colloquio individuale da parte del Sindaco e della vice con tutti i dipendenti abbiamo realizzato:
- Un piano organico e variegato di eventi, iniziative culturali, sociali e sportive che occupano il calendario da gennaio all’ultimo dell’anno in vari luoghi della città;
- Una politica di finanziamenti dinamica, che arricchisce fondi propri e regionali con 40 milioni di euro dal PNRR per un nido, una mensa, un centro di riuso, strade, rotatorie, parchi e piazze nuove, il teatro rinnovato, di vincere bandi competitivi del Ministero del Made in Italy da 2.2 milioni di euro insieme a quattro università italiane, unico ente pubblico, di intercettare risorse da fondazioni bancarie per progetti culturali e di comunità;
- Un nuovo modo partecipato per gestire le politiche culturali della città e il suo Teatro, il Giacosa e la Cittadella dei Giovani che coinvolge e mette in rete l’associazionismo culturale, sportivo e la cooperazione sociale del territorio;
- La creazione delle condizioni urbanistiche per vivere e muoversi nella città attraverso il potenziamento delle aree a traffico limitato (ZTL) ma anche una semplificazione degli accessi per residenti e professionisti del trasporto, del commercio e dei servizi; la messa a terra delle ciclabili non per ricreazione, ma per raggiungere in modo diverso i propri punti di interesse;
- L’adozione di strumenti variegati per accelerare i tempi di realizzazione delle opere pubbliche:
1. creando una struttura flessibile aggiuntiva a quella ordinaria dell’amministrazione comunale in capo a INVA che gestisce i progetti PNRR e quelli del bando periferie e che hanno permesso in un anno e mezzo fi far partire opere normalmente realizzate in quasi nove anni di gestazione;
2. coinvolgendo investitori privati per opere come il centro per anziani fermo da vent’anni di via Brocherel o il nuovo Palaghiaccio;
- Piccole opere di urbanismo tattico, ovvero azioni poco costose che abbelliscono angoli anonimi opachi o dimenticati della città come l’abbattimento della barriera in Via Torino sul Puchoz e la nuova piazza progettata dai bambini per i bambini e il coinvolgimento attivo delle scuole, oggi dedicata a Salvo d’Acquisto nel cuore del Quartiere Cogne;
- Per quanto riguarda l’istruzione, un controllo e una gestione dei servizi integrativi, con particolare riferimento alla scuola dell’infanzia, per offrire un servizio di qualità condiviso con le famiglie e i bambini non solo rispetto all’offerta alimentare proposta, ma anche sulle attività educative e ricreative.
- Iniziative di animazione sociale come la rivitalizzazione della Bocciofila del quartiere Cogne e il potenziamento delle azioni della coprogettazione nei quartieri periferici della città;
- Il potenziamento dell’offerta di posti nido (da 126 a 150) dunque con l’aggiunta di 24 unità e la modifica delle modalità di gestione dei servizi per la prima infanzia che favoriscono la pluralità e la qualità dell’offerta;
- L’incremento di 600.000 euro dell’importo a base di gara per la gestione delle strutture per persone anziane, in modo da aumentare il minutaggio per la cura e l’assistenza (+60%) e l’introduzione in modo organico di attività di animazione qualificate per il mantenimento delle capacità residue delle persone in termini di mobilità, ma anche di capacità relazionali;
- Il rinforzo dei servizi di prossimità a cura delle cooperative sociali coprogettanti contribuisce ad accompagnare i cittadini fragili ad accelerare i processi di inclusione delle famiglie che provengono da paesi extra UE.
- Proprio per promuovere logiche inclusive, abbiamo aderito alla rete SAI (sistema di accoglienza integrata), prima la volta per Aosta, che vede 12 persone provenienti da Paesi terzi accolte con permesso di soggiorno per motivi umanitari e seguite nel percorso di integrazione sociale e lavorativa grazie all’assegnazione di fondi ministeriali;
- Sempre con fondi statali dedicati, sono in fase di avvio due grandi progetti, presentati ai Ministeri competenti, che porteranno nelle casse comunali circa un milione di euro e che hanno l’obiettivo di favorire l’accoglienza e l’integrazione di persone straniere in difficoltà;
- Da ultimo, per i cittadini e le cittadine aostane abbiamo partecipato e messo in atto progetti di inclusione lavorativa e sociale (PIA E PUC) ingaggiando quattro squadre di operai per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità;
- Le politiche abitative rappresentano l’anello debole dell’Amministrazione comunale sia per ambiti di competenza, sia per una carenza cronica di alloggi nella nostra città. Abbiamo stimolato la Regione a rivedere la legge 3/2013, ma sono indispensabili azioni di sistema urgenti ed incisive per provare almeno ad attenuare questa grande criticità.
- Un rilancio dell’Azienda Pubblici Servizi con un rinnovato consiglio di amministrazione che ha permesso di:
1. sanare un bilancio in difficoltà dopo la pandemia;
2. Riqualificare le farmacie aumentandone l’attrattività commerciale;
3. Migliorare la qualità dei servizi cimiteriali, la cura del verde;
4. Dare una personalità artistica originale alla sala del commiato presso il tempio crematorio con una installazione di Chicco Margaroli;
- Una revisione dei mercati rionali e la creazione del nuovo mercato in Piazza Repubblica;
- la convenzione con Agrimercato Campagna Amica per allestire e gestire uno spazio vendite dedicato ai prodotti a chilometro zero all’interno del Mercato Coperto;
- l’apertura del parco Puchoz per iniziative di carattere sportivo e animativo;
- Palaindoor: progettata, avviata e conclusa la realizzazione di opere necessarie all’ottenimento del certificato prevenzione incendi mancante (CPI) per un primo lotto, con la sua parziale riapertura a beneficio delle associazioni sportive che si occupano di atletica leggera. In fase avanzata è anche la realizzazione del secondo lotto che permetterà di potere riaprire l’intera struttura in tempi brevi".
Come la tua amministrazione sta affrontando le sfide legate all'urbanizzazione e allo sviluppo sostenibile della città di Aosta?
"La criticatissima pista ciclabile riallinea la nostra a gran parte delle città italiane ed europee. Il MIMS ha avviato un piano della mobilità ciclistica (DM 23 agosto 2022) che stanzia ingentissime risorse (per la precisione 1.154 milioni di euro) in numerosissime città, da Trieste a Palermo. Afferma tra le altre cose:
“definire una strategia nazionale, definendo indirizzi, obiettivi e modalità di intervento negli ambiti urbani ed extraurbani per realizzare quella discontinuità che possa finalmente creare anche nel nostro Paese un diverso modello di mobilità integrata, multimodale e sostenibile, di cui la ciclabilità sia pilastro insieme al trasporto pubblico, alla sharing mobility e alla pedonalità, in coerenza anche con la recente Comunicazione della Commissione europea COM(2021) 811 che definisce "The New EU Urban Mobility Framework.”
… e ancora:
“promuovere un cambio di mentalità sull’uso del mezzo a due ruote, sviluppando ogni sforzo affinché si affermi un cambio di paradigma della mobilità a partire dagli studenti delle scuole di primo grado arrivando in maniera trasversale a tutti gli strati della popolazione fino a giungere agli operatori economici. L’obbiettivo è che la bicicletta acquisisca piena dignità di mezzo di trasporto, non solo ecologico e salutare, ma anche conveniente, efficiente e sicuro per gli spostamenti delle persone e delle merci. Un modello da attuare soprattutto nelle città, per farne un driver di sviluppo della mobilità locale sostenibile e del turismo nazionale e locale, nonché un fattore economico rilevante per la produzione di beni e servizi green in Italia, anche in una logica di reshoring industriale.”
A questo importante intervento aggiungiamo gli interventi di efficientamento energetico in parte del palazzo Comunale e presso la scuola Ramires, mentre è in fase di progettazione un incremento dell’impianto fotovoltaico sui locali officina, grazie a finanziamenti PNRR.
Stiamo anche acquistando delle biciclette a pedalata assistita per i nostri dipendenti che devono spostarsi nei vari sopralluoghi; sicuramente, grazie a questo acquisto, avremo bisogno di meno auto aziendali che, tra l’altro, per i nuovi acquisti saranno anch’esse ad emissioni zero in ragione di una delibera di consiglio comunale".
Qual è il piano per promuovere l’attrattiva turistica della città, valorizzando le sue risorse storiche, culturali e naturali?
"Nell’ottica di un’azione integrata, in dialogo con gli operatori pubblici e privati del territorio, è già in atto e va solo rafforzato un calendario fitto e in un’ottica di destagionalizzazione e le proposte di nuovi eventi diffusi su tutto il territorio - Riverberi, FANTheatre, Consonanze, Festival differenti ed eterogenei - e del rafforzamento di altri già esistenti assai prima del nostro arrivo, ma un po’ dormienti - Enfantheatre, AostaClassica - accompagnati da iniziative collaterali, come workshop, masterclass o incontri con gli artisti. Questo approccio, teso ad arricchire l’esperienza dei visitatori e renderla ancora più memorabile, pensa alla cultura e al turismo non come prodotti finiti da consumare, ma come processi vivi attraverso i quali l’individuo tesse le proprie reti di relazioni e di memorie da portare con sé nel suo futuro e, nel contempo, lascia l’impronta del proprio passo unico e irripetibile nella nostra città.
Approveremo a breve il PST che sarà lo strumento per migliorare l’attrattività turistica della città, dopo aver, negli ultimi anni, come già asserito, aumentato il numero di eventi e previsto un calendario che coprisse quasi tutto l’anno con concerti, manifestazioni sportive oltre al tradizionale Marchè vert Noel.
È in corso di definizione una collaborazione stretta tra enti pubblici regionali o di aree limitrofe, l’Office du Tourisme, la Regione e le associazioni di categoria per creare iniziative condivise tra operatori economici del settore della ricettività, della ristorazione e dei servizi, in una geografia più allargata delle politiche per la promozione del territorio: tutti avranno da guadagnare nel lavoro unitario, che mette in relazione città e territorio, cultura e sport stagionali di montagna.
Presto si apriranno i tavoli promossi e gestiti dall’Amministrazione regionale per l’ideazione e la realizzazione delle celebrazioni in occasione del compleanno di Aosta del 2025: faremo la nostra parte con un contributo di idee ma anche le energie per realizzarle insieme ai partner che saranno individuati".
Quali sono le principali iniziative e progetti che hai pianificato per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Aosta durante il tuo mandato?
"Trascorso il primo anno e mezzo di pandemia, durante il quale abbiamo distribuito beni alimentari per 500.000 euro, gestito l’emergenza sanitaria nei tavoli di coordinamento, producendo e firmando migliaia di ordinanze di isolamento e di revoca oltre ai provvedimenti contingibili e urgenti; oltre ad avere riorganizzato la macchina amministrativa interna con un nuovo segretario generale, un terzo dirigente dell’area tecnica, un piano di ponderazione dei carichi di lavoro e un colloquio individuale da parte del Sindaco e della vice con tutti i dipendenti abbiamo realizzato:
- Un piano organico e variegato di eventi, iniziative culturali, sociali e sportive che occupano il calendario da gennaio all’ultimo dell’anno in vari luoghi della città;
- Una politica di finanziamenti dinamica, che arricchisce fondi propri e regionali con 40 milioni di euro dal PNRR per un nido, una mensa, un centro di riuso, strade, rotatorie, parchi e piazze nuove, il teatro rinnovato, di vincere bandi competitivi del Ministero del Made in Italy da 2.2 milioni di euro insieme a quattro università italiane, unico ente pubblico, di intercettare risorse da fondazioni bancarie per progetti culturali e di comunità;
- Un nuovo modo partecipato per gestire le politiche culturali della città e il suo Teatro, il Giacosa e la Cittadella dei Giovani che coinvolge e mette in rete l’associazionismo culturale, sportivo e la cooperazione sociale del territorio;
- La creazione delle condizioni urbanistiche per vivere e muoversi nella città attraverso il potenziamento delle aree a traffico limitato (ZTL) ma anche una semplificazione degli accessi per residenti e professionisti del trasporto, del commercio e dei servizi; la messa a terra delle ciclabili non per ricreazione, ma per raggiungere in modo diverso i propri punti di interesse;
- L’adozione di strumenti variegati per accelerare i tempi di realizzazione delle opere pubbliche:
3. creando una struttura flessibile aggiuntiva a quella ordinaria dell’amministrazione comunale in capo a INVA che gestisce i progetti PNRR e quelli del bando periferie e che hanno permesso in un anno e mezzo fi far partire opere normalmente realizzate in quasi nove anni di gestazione;
4. coinvolgendo investitori privati per opere come il centro per anziani fermo da vent’anni di via Brocherel o il nuovo Palaghiaccio;
- Piccole opere di urbanismo tattico, ovvero azioni poco costose che abbelliscono angoli anonimi opachi o dimenticati della città come l’abbattimento della barriera in Via Torino sul Puchoz e la nuova piazza progettata dai bambini per i bambini e il coinvolgimento attivo delle scuole, oggi dedicata a Salvo d’Acquisto nel cuore del Quartiere Cogne;
- Per quanto riguarda l’istruzione, un controllo e una gestione dei servizi integrativi, con particolare riferimento alla scuola dell’infanzia, per offrire un servizio di qualità condiviso con le famiglie e i bambini non solo rispetto all’offerta alimentare proposta, ma anche sulle attività educative e ricreative.
- Iniziative di animazione sociale come la rivitalizzazione della Bocciofila del quartiere Cogne e il potenziamento delle azioni della coprogettazione nei quartieri periferici della città;
- Il potenziamento dell’offerta di posti nido (da 126 a 150) dunque con l’aggiunta di 24 unità e la modifica delle modalità di gestione dei servizi per la prima infanzia che favoriscono la pluralità e la qualità dell’offerta;
- L’incremento di 600.000 euro dell’importo a base di gara per la gestione delle strutture per persone anziane, in modo da aumentare il minutaggio per la cura e l’assistenza (+60%) e l’introduzione in modo organico di attività di animazione qualificate per il mantenimento delle capacità residue delle persone in termini di mobilità, ma anche di capacità relazionali;
- Il rinforzo dei servizi di prossimità a cura delle cooperative sociali coprogettanti contribuisce ad accompagnare i cittadini fragili ad accelerare i processi di inclusione delle famiglie che provengono da paesi extra UE.
- Proprio per promuovere logiche inclusive, abbiamo aderito alla rete SAI (sistema di accoglienza integrata), prima la volta per Aosta, che vede 12 persone provenienti da Paesi terzi accolte con permesso di soggiorno per motivi umanitari e seguite nel percorso di integrazione sociale e lavorativa grazie all’assegnazione di fondi ministeriali;
- Sempre con fondi statali dedicati, sono in fase di avvio due grandi progetti, presentati ai Ministeri competenti, che porteranno nelle casse comunali circa un milione di euro e che hanno l’obiettivo di favorire l’accoglienza e l’integrazione di persone straniere in difficoltà;
- Da ultimo, per i cittadini e le cittadine aostane abbiamo partecipato e messo in atto progetti di inclusione lavorativa e sociale (PIA E PUC) ingaggiando quattro squadre di operai per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità;
- Le politiche abitative rappresentano l’anello debole dell’Amministrazione comunale sia per ambiti di competenza, sia per una carenza cronica di alloggi nella nostra città. Abbiamo stimolato la Regione a rivedere la legge 3/2013, ma sono indispensabili azioni di sistema urgenti ed incisive per provare almeno ad attenuare questa grande criticità.
- Un rilancio dell’Azienda Pubblici Servizi con un rinnovato consiglio di amministrazione che ha permesso di:
1. sanare un bilancio in difficoltà dopo la pandemia;
2. Riqualificare le farmacie aumentandone l’attrattività commerciale;
3. Migliorare la qualità dei servizi cimiteriali, la cura del verde;
4. Dare una personalità artistica originale alla sala del commiato presso il tempio crematorio con una installazione di Chicco Margaroli;
- Una revisione dei mercati rionali e la creazione del nuovo mercato in Piazza Repubblica;
- la convenzione con Agrimercato Campagna Amica per allestire e gestire uno spazio vendite dedicato ai prodotti a chilometro zero all’interno del Mercato Coperto;
- l’apertura del parco Puchoz per iniziative di carattere sportivo e animativo;
- Palaindoor: progettata, avviata e conclusa la realizzazione di opere necessarie all’ottenimento del certificato prevenzione incendi mancante (CPI) per un primo lotto, con la sua parziale riapertura a beneficio delle associazioni sportive che si occupano di atletica leggera. In fase avanzata è anche la realizzazione del secondo lotto che permetterà di potere riaprire l’intera struttura in tempi brevi".
Come la tua amministrazione sta affrontando le sfide legate all'urbanizzazione e allo sviluppo sostenibile della città di Aosta?
La criticatissima pista ciclabile riallinea la nostra a gran parte delle città italiane ed europee. Il MIMS ha avviato un piano della mobilità ciclistica (DM 23 agosto 2022) che stanzia ingentissime risorse (per la precisione 1.154 milioni di euro) in numerosissime città, da Trieste a Palermo. Afferma tra le altre cose:
“definire una strategia nazionale, definendo indirizzi, obiettivi e modalità di intervento negli ambiti urbani ed extraurbani per realizzare quella discontinuità che possa finalmente creare anche nel nostro Paese un diverso modello di mobilità integrata, multimodale e sostenibile, di cui la ciclabilità sia pilastro insieme al trasporto pubblico, alla sharing mobility e alla pedonalità, in coerenza anche con la recente Comunicazione della Commissione europea COM(2021) 811 che definisce "The New EU Urban Mobility Framework.”
… e ancora:
“promuovere un cambio di mentalità sull’uso del mezzo a due ruote, sviluppando ogni sforzo affinché si affermi un cambio di paradigma della mobilità a partire dagli studenti delle scuole di primo grado arrivando in maniera trasversale a tutti gli strati della popolazione fino a giungere agli operatori economici. L’obbiettivo è che la bicicletta acquisisca piena dignità di mezzo di trasporto, non solo ecologico e salutare, ma anche conveniente, efficiente e sicuro per gli spostamenti delle persone e delle merci. Un modello da attuare soprattutto nelle città, per farne un driver di sviluppo della mobilità locale sostenibile e del turismo nazionale e locale, nonché un fattore economico rilevante per la produzione di beni e servizi green in Italia, anche in una logica di reshoring industriale.”
A questo importante intervento aggiungiamo gli interventi di efficientamento energetico in parte del palazzo Comunale e presso la scuola Ramires, mentre è in fase di progettazione un incremento dell’impianto fotovoltaico sui locali officina, grazie a finanziamenti PNRR.
Stiamo anche acquistando delle biciclette a pedalata assistita per i nostri dipendenti che devono spostarsi nei vari sopralluoghi; sicuramente, grazie a questo acquisto, avremo bisogno di meno auto aziendali che, tra l’altro, per i nuovi acquisti saranno anch’esse ad emissioni zero in ragione di una delibera di consiglio comunale.
Qual è il piano per promuovere l’attrattiva turistica della città, valorizzando le sue risorse storiche, culturali e naturali?
Nell’ottica di un’azione integrata, in dialogo con gli operatori pubblici e privati del territorio, è già in atto e va solo rafforzato un calendario fitto e in un’ottica di destagionalizzazione e le proposte di nuovi eventi diffusi su tutto il territorio - Riverberi, FANTheatre, Consonanze, Festival differenti ed eterogenei - e del rafforzamento di altri già esistenti assai prima del nostro arrivo, ma un po’ dormienti - Enfantheatre, AostaClassica - accompagnati da iniziative collaterali, come workshop, masterclass o incontri con gli artisti. Questo approccio, teso ad arricchire l’esperienza dei visitatori e renderla ancora più memorabile, pensa alla cultura e al turismo non come prodotti finiti da consumare, ma come processi vivi attraverso i quali l’individuo tesse le proprie reti di relazioni e di memorie da portare con sé nel suo futuro e, nel contempo, lascia l’impronta del proprio passo unico e irripetibile nella nostra città.
Approveremo a breve il PST che sarà lo strumento per migliorare l’attrattività turistica della città, dopo aver, negli ultimi anni, come già asserito, aumentato il numero di eventi e previsto un calendario che coprisse quasi tutto l’anno con concerti, manifestazioni sportive oltre al tradizionale Marchè vert Noel.
È in corso di definizione una collaborazione stretta tra enti pubblici regionali o di aree limitrofe, l’Office du Tourisme, la Regione e le associazioni di categoria per creare iniziative condivise tra operatori economici del settore della ricettività, della ristorazione e dei servizi, in una geografia più allargata delle politiche per la promozione del territorio: tutti avranno da guadagnare nel lavoro unitario, che mette in relazione città e territorio, cultura e sport stagionali di montagna.
Presto si apriranno i tavoli promossi e gestiti dall’Amministrazione regionale per l’ideazione e la realizzazione delle celebrazioni in occasione del compleanno di Aosta del 2025: faremo la nostra parte con un contributo di idee ma anche le energie per realizzarle insieme ai partner che saranno individuati".
In che modo intendi affrontare le problematiche legate alla vivibilità urbana, come traffico, parcheggi e infrastrutture della città?
"Nel programma di governo era prevista l’estensione delle aree pedonali e questo abbiamo realizzato in Via Garibaldi e nella piazza dell’Arco di Augusto, ma non basta: cinque anni per un’opera pubblica non sono molti, ma confidiamo che il quartiere del Ponte Romano si possa unire pedonalmente a via Sant’Anselmo e, quindi, al resto del centro storico. In questa Direzione siamo all’ultima fase del progetto di riqualificazione di via Monte Emilius e del Ponte Vecchio e stiamo acquistando gli arredi per abbellire via Garibaldi oltre che la piazza della Cattedrale.
Il trauma piste ciclabili, come già detto, sta inquinando l’aria e sta soffocando le tante azioni virtuose che stiamo promuovendo in città da tre anni a questa parte, tra mille difficoltà organizzative, covid e normative in continua evoluzione: da una parte sarà necessario aiutare i cittadini a vedere questa nuova struttura come un’opportunità e non come un impedimento o un inutile serpente mangiaparcheggi attraverso iniziative di educazione stradale mirata, di valorizzazione degli itinerari ciclabili per vedere con occhi nuovi alcune parti della città e per scoprirla in un modo sorprendente e salutare da parte dei turisti, incentivare l’acquisto in centro con l’uso di bici attrezzate, magari maturando qualche benefit economico, favorendo a questo proposito la mobilità su due ruote tra gli impiegati pubblici, a partire da quelli comunali, come abbiamo recentemente deliberato. Ma non basta: dobbiamo dare qualche segnale di attenzione nei confronti di chi lamenta la mancanza di aree di sosta, non solo abbattendo i costi dei parcheggi in struttura e incrementando informazione su come e dove parcheggiare, come recentemente ha proposto e opportunamente Confcommercio insieme alla nostra APS, ma anche trovando soluzioni per aggiungere, in qualche area prossima al centro, ulteriori stalli di sosta.
Non che non l’abbiamo fatto fino a oggi, nonostante la percezione negativa: ne abbiamo appena concluso uno di circa 30 posti nella zona del “voltino” e aggiudicato i lavori, al quartiere Cogne, per rimettere in funzione un’autorimessa in via Liconi da 370 posti auto, chiusa da circa un decennio. Altri trenta posti saranno accessibili in via Chambery non appena sarà sanata la situazione marciapiedi in corrispondenza del nuovo edificio sorto al posto della caserma crollata. Non escludiamo altri interventi (stiamo progettando un parcheggio nella zona di Borgnalle, un’estensione del parcheggio del voltino, fino a 100 posti auto e un parcheggio a Signayes), anche se ribadiamo vadano privilegiati i parcheggi in struttura, sempre disponibili, sebbene po’ più lontani e ne vada incentivato l’uso anche aumentando il senso di sicurezza dei percorsi pedonali soprattutto nelle ore notturne.
Rispetto al traffico, le opzioni per il suo snellimento sono compromesse dalla difficile situazione nella quale ci troviamo, con la chiusura della ferrovia, l’imminente apertura del cantiere nuovo ospedale e le limitazioni di carico per il ponte sul Buthier in area Cogne, ma nei prossimi mesi alcuni studi sul traffico ci aiuteranno a prendere decisioni importanti per il futuro. Certo, a tutto questo va affiancato un cambio di rotta culturale rispetto all’uso dell’auto propria come unico strumento di mobilità urbana: crediamo che il piano coraggioso di revisione delle politiche regionali sui trasporti pubblici locali aiuti a riconoscere il mezzo pubblico come una validissima ed economicissima alternativa da affiancare all’uso della bici o all’andare a piedi. Mi piacerebbe che i miei cittadini condividessero con me che nel muovermi a piedi, salutando persone, guardandomi intorno per vedere cosa va segnalato alla centrale di pronto intervento o ascoltando buona musica o un podcast interessante posso alimentare il mio benessere fisico e psichico ben più che scavando nelle narici nervosamente in attesa di procedere a passo d’uomo davanti alla rotonda dell’ospedale alle 7.30 del mattino… Confidiamo infine nell’utilizzo delle velostazioni che abbiamo realizzato al Parini e al De la Ville in un’ottica di intermodalità Anche la velostazione realizzata dall’Amministrazione regionale nella località Mont Fleuri potrà dare un contributo all’alleggerimento del traffico privato in città".
Quali iniziative stai prendendo per favorire l’occupazione e lo sviluppo economico locale ad Aosta?
"La nostra scelta strategica di partecipare a procedure di tipo concorsuale, raccoglie ingenti risorse extraregionali realizzandole con una rapidità inedita facilita e increment ail lavoro degli operatori economici regionali del settore e dell’indotto. Abbiamo appaltato, per i prossimi due anni, circa 80 milioni di euro di lavori che, oltre a migliorare il tessuto cittadino, in perfetta linea con il nostro programma di governo, creeranno occupazione, indotto e gettito Irpef. Gli eventi propri, insieme a quelli cofinanziati e co-organizzati hanno portato flussi turistici in incremento soprattutto nei mesi critici di Maggio e ottobre/novembre, gli operatori culturali sono stati messi nelle condizioni di lavorare dopo la pandemia a pieno regime e con nuove opportunità di crescita".
Quali sono le azioni previste per migliorare la sostenibilità ambientale e la tutela del territorio all'interno del comune di Aosta?
"Se guardiamo Aosta dall’alto vediamo che le aree verdi costituiscono una buona percentuale della superficie, ma si tratta in prevalenza di aree non disponibili per la fruizione dei cittadini. Cerchiamo, quindi, oltre a migliorare la qualità del verde urbano, ad incrementarne la superficie utilizzabile. Il Puchoz è un esempio: dall’impianto sportivo dedicato a pochi al parco urbano per tutti. Anche al quartiere Dora, nell’ambito dei lavori recentemente finanziati, è previsto un nuovo parco di oltre 1,7 ettari di superficie, dotato di attrezzature ludiche e sportive, nonché di un’area sgambamento cani".
Qual è il tuo punto di vista riguardo alla cooperazione e alla collaborazione con le altre città della Valle d'Aosta e a livello nazionale?
"Credo che il futuro di questo pianeta si giochi, come insegnava Giorgio La Pira, più nelle alleanze tra città, tra paesi che vivono i bisogni delle cittadine e dei cittadini assai più da vicino rispetto a chi siede negli emicicli dei parlamenti e i cui confini sono ben più incarnati e riconoscibili rispetto a quattro linee sulle carte geografiche tracciate periodicamente nelle segrete stanze dei poteri forti del mondo. Le relazioni permettono di riconoscere le diversità di ciascuna e di lavorare per far maturare una conoscenza reciproca più profonda che le rafforza in modo equivalente senza discriminazioni tra piccoli o grandi centri, municipalità più o meno influenti, luoghi ricchi e poveri. Ciascuno deve partire dal presupposto di scambiarsi doni piuttosto che intrecciare interessi, deve offrire opportunità e conoscenze senza chiedere nulla in cambio, ma sapendo che un arricchimento, direttamente o meno, arriverà a beneficio della propria città o paese di cui è rappresentante. Gli accordi sono anche occasioni per trovare facilitazioni nelle mobilità reciproche, di ogni tipo: beni, ma soprattutto persone, trasporti, ma anche scambi di storie e di testimonianze che fanno scoprire flussi di correlazione inter-territoriale ben più antichi e solidi di quelli coltivati nella contemporaneità".
Come intendi promuovere la partecipazione e l'ascolto attivo dei cittadini nel processo decisionale e nelle politiche locali ad Aosta?
"Le iniziative di condivisione con la popolazione di possono suddividere in tre grandi categorie:
1. Gli incontri di ascolto aperti alla popolazione, come quelli che abbiamo organizzato a partire da settembre 2023 in occasione della presentazione del bilancio di metà mandato;
2. I confronti con i corpi intermedi della società: con le organizzazioni di categoria – numerosi e spesso mirati a specifiche tematiche legate all’organizzazione interna all’ente, ma anche a temi di interesse pubblico che coinvolgono direttamente o indirettamente il mondo del lavoro – ; con le rappresentanze dei consumatori, della ricettività turistica, dell’industria e dell’artigianato, sia su temi specifici che su problemi trasversali, e del commercio, in questo caso con molte difficoltà e incomprensioni.
3. Le iniziative di contatto diretto con i cittadini interessati attorno ad argomenti specifici come il caro energia nei quartieri popolari o l’ampliamento delle ZTL o attraverso il coinvolgimento dell’associazionismo di territorio, come quello coinvolto nelle attività di animazione di quartiere Cogne e Quartiere Dora per condividere i progetti o per accompagnare progetti importanti di riqualificazione urbana come quelli del PNRR. Contrariamente a quanto millantato da alcuni rappresentanti dell’opposizione, gli incontri pubblici sono stati molto costruttivi, civili e partecipati, non solo per avanzare critiche, ma anche per proporre soluzioni e per chiedere solamente ascolto".
Come valuti il coinvolgimento dei giovani nella vita politica e sociale della città e quali misure intendi adottare per favorirlo?
"Questo è il grande tema che dovrebbe mobilitare le coscienze di chiunque si occupi, oggi, di cosa pubblica. L’urgenza di dare spazio alle nuove generazioni è improrogabile, ma non deve configurarsi come un’operazione di reclutamento candidati all’approssimarsi di un evento elettorale, neppure limitarsi a perpetuare delle formule di ingaggio da Prima Repubblica, con i nuclei territoriali e la consumazione di riti fatti di parole vuote che non portano a fatti concreti ai quali poi pensa la politica “vera” di palazzo. Credo sia necessario aprirsi all’ascolto dei giovani con voglia di fare e sia data loro, con un po’ di azzardo talvolta, fiducia e spazio per realizzare concretamente iniziative di loro interesse di tipo animativo, culturale, ricreativo e sportivo in modo il più possibile autorganizzato, gestito in piena autonomia, privilegiando le formule attente alla sostenibilità ambientale, a un lavoro etico, a esperienze di solidarietà, alla promozione di sani stili di vita e di benessere psicofisico per poi chiedere loro un coinvolgimento di tipo più programmatorio nelle politiche territoriali che siano vicine alle sensibilità che hanno maturato nella loro vita personale e collettiva. Poi va loro affidata la comunicazione politica, in modo che diventi più accessibile ai coetanei, ma non meno profonda ed efficace di quelle adulte, articolate e complesse ma a rischio dispersione. Il loro impegno nella vita politica di trincea, come quella che mi è capitata tra capo e collo in età avanzata, diventerà in questo modo naturale, potrà concretizzarsi in movimenti politici strutturati o in associazioni, aggregazioni più fluide di quelle alle quali siamo abituati a credere: le pagine future della politica attiva sono tutte da scrivere senza rinnegare il passato, ma con una apertura nei confronti delle nuove modalità di prendersi e di lasciarsi, di condividere tratti di strada insieme per perseguire obiettivi comuni e poi dedicarsi ad altro: vedo male l’arte di coltivare vivai di politici professionisti che spesso, crescendo, rischiano di diventare, come diresti tu, caro Direttore, tanti “politichini” attaccati alle poltrone e meno pronti a servire la loro gente con generosità e audacia, ma anche l’umiltà di non sentirsi mai indispensabili".
In che modo intendi affrontare le problematiche legate alla vivibilità urbana, come traffico, parcheggi e infrastrutture della città?
Nel programma di governo era prevista l’estensione delle aree pedonali e questo abbiamo realizzato in Via Garibaldi e nella piazza dell’Arco di Augusto, ma non basta: cinque anni per un’opera pubblica non sono molti, ma confidiamo che il quartiere del Ponte Romano si possa unire pedonalmente a via Sant’Anselmo e, quindi, al resto del centro storico. In questa Direzione siamo all’ultima fase del progetto di riqualificazione di via Monte Emilius e del Ponte Vecchio e stiamo acquistando gli arredi per abbellire via Garibaldi oltre che la piazza della Cattedrale.
Il trauma piste ciclabili, come già detto, sta inquinando l’aria e sta soffocando le tante azioni virtuose che stiamo promuovendo in città da tre anni a questa parte, tra mille difficoltà organizzative, covid e normative in continua evoluzione: da una parte sarà necessario aiutare i cittadini a vedere questa nuova struttura come un’opportunità e non come un impedimento o un inutile serpente mangiaparcheggi attraverso iniziative di educazione stradale mirata, di valorizzazione degli itinerari ciclabili per vedere con occhi nuovi alcune parti della città e per scoprirla in un modo sorprendente e salutare da parte dei turisti, incentivare l’acquisto in centro con l’uso di bici attrezzate, magari maturando qualche benefit economico, favorendo a questo proposito la mobilità su due ruote tra gli impiegati pubblici, a partire da quelli comunali, come abbiamo recentemente deliberato. Ma non basta: dobbiamo dare qualche segnale di attenzione nei confronti di chi lamenta la mancanza di aree di sosta, non solo abbattendo i costi dei parcheggi in struttura e incrementando informazione su come e dove parcheggiare, come recentemente ha proposto e opportunamente Confcommercio insieme alla nostra APS, ma anche trovando soluzioni per aggiungere, in qualche area prossima al centro, ulteriori stalli di sosta.
Non che non l’abbiamo fatto fino a oggi, nonostante la percezione negativa: ne abbiamo appena concluso uno di circa 30 posti nella zona del “voltino” e aggiudicato i lavori, al quartiere Cogne, per rimettere in funzione un’autorimessa in via Liconi da 370 posti auto, chiusa da circa un decennio. Altri trenta posti saranno accessibili in via Chambery non appena sarà sanata la situazione marciapiedi in corrispondenza del nuovo edificio sorto al posto della caserma crollata. Non escludiamo altri interventi (stiamo progettando un parcheggio nella zona di Borgnalle, un’estensione del parcheggio del voltino, fino a 100 posti auto e un parcheggio a Signayes), anche se ribadiamo vadano privilegiati i parcheggi in struttura, sempre disponibili, sebbene po’ più lontani e ne vada incentivato l’uso anche aumentando il senso di sicurezza dei percorsi pedonali soprattutto nelle ore notturne.
Rispetto al traffico, le opzioni per il suo snellimento sono compromesse dalla difficile situazione nella quale ci troviamo, con la chiusura della ferrovia, l’imminente apertura del cantiere nuovo ospedale e le limitazioni di carico per il ponte sul Buthier in area Cogne, ma nei prossimi mesi alcuni studi sul traffico ci aiuteranno a prendere decisioni importanti per il futuro. Certo, a tutto questo va affiancato un cambio di rotta culturale rispetto all’uso dell’auto propria come unico strumento di mobilità urbana: crediamo che il piano coraggioso di revisione delle politiche regionali sui trasporti pubblici locali aiuti a riconoscere il mezzo pubblico come una validissima ed economicissima alternativa da affiancare all’uso della bici o all’andare a piedi. Mi piacerebbe che i miei cittadini condividessero con me che nel muovermi a piedi, salutando persone, guardandomi intorno per vedere cosa va segnalato alla centrale di pronto intervento o ascoltando buona musica o un podcast interessante posso alimentare il mio benessere fisico e psichico ben più che scavando nelle narici nervosamente in attesa di procedere a passo d’uomo davanti alla rotonda dell’ospedale alle 7.30 del mattino… Confidiamo infine nell’utilizzo delle velostazioni che abbiamo realizzato al Parini e al De la Ville in un’ottica di intermodalità Anche la velostazione realizzata dall’Amministrazione regionale nella località Mont Fleuri potrà dare un contributo all’alleggerimento del traffico privato in città".
Quali iniziative stai prendendo per favorire l’occupazione e lo sviluppo economico locale ad Aosta?
"La nostra scelta strategica di partecipare a procedure di tipo concorsuale, raccoglie ingenti risorse extraregionali realizzandole con una rapidità inedita facilita e increment ail lavoro degli operatori economici regionali del settore e dell’indotto. Abbiamo appaltato, per i prossimi due anni, circa 80 milioni di euro di lavori che, oltre a migliorare il tessuto cittadino, in perfetta linea con il nostro programma di governo, creeranno occupazione, indotto e gettito Irpef. Gli eventi propri, insieme a quelli cofinanziati e co-organizzati hanno portato flussi turistici in incremento soprattutto nei mesi critici di Maggio e ottobre/novembre, gli operatori culturali sono stati messi nelle condizioni di lavorare dopo la pandemia a pieno regime e con nuove opportunità di crescita".
Quali sono le azioni previste per migliorare la sostenibilità ambientale e la tutela del territorio all'interno del comune di Aosta?
"Se guardiamo Aosta dall’alto vediamo che le aree verdi costituiscono una buona percentuale della superficie, ma si tratta in prevalenza di aree non disponibili per la fruizione dei cittadini. Cerchiamo, quindi, oltre a migliorare la qualità del verde urbano, ad incrementarne la superficie utilizzabile. Il Puchoz è un esempio: dall’impianto sportivo dedicato a pochi al parco urbano per tutti. Anche al quartiere Dora, nell’ambito dei lavori recentemente finanziati, è previsto un nuovo parco di oltre 1,7 ettari di superficie, dotato di attrezzature ludiche e sportive, nonché di un’area sgambamento cani".
Qual è il tuo punto di vista riguardo alla cooperazione e alla collaborazione con le altre città della Valle d'Aosta e a livello nazionale?
"Credo che il futuro di questo pianeta si giochi, come insegnava Giorgio La Pira, più nelle alleanze tra città, tra paesi che vivono i bisogni delle cittadine e dei cittadini assai più da vicino rispetto a chi siede negli emicicli dei parlamenti e i cui confini sono ben più incarnati e riconoscibili rispetto a quattro linee sulle carte geografiche tracciate periodicamente nelle segrete stanze dei poteri forti del mondo. Le relazioni permettono di riconoscere le diversità di ciascuna e di lavorare per far maturare una conoscenza reciproca più profonda che le rafforza in modo equivalente senza discriminazioni tra piccoli o grandi centri, municipalità più o meno influenti, luoghi ricchi e poveri. Ciascuno deve partire dal presupposto di scambiarsi doni piuttosto che intrecciare interessi, deve offrire opportunità e conoscenze senza chiedere nulla in cambio, ma sapendo che un arricchimento, direttamente o meno, arriverà a beneficio della propria città o paese di cui è rappresentante. Gli accordi sono anche occasioni per trovare facilitazioni nelle mobilità reciproche, di ogni tipo: beni, ma soprattutto persone, trasporti, ma anche scambi di storie e di testimonianze che fanno scoprire flussi di correlazione inter-territoriale ben più antichi e solidi di quelli coltivati nella contemporaneità".
Come intendi promuovere la partecipazione e l'ascolto attivo dei cittadini nel processo decisionale e nelle politiche locali ad Aosta?
"Le iniziative di condivisione con la popolazione di possono suddividere in tre grandi categorie: 1. Gli incontri di ascolto aperti alla popolazione, come quelli che abbiamo organizzato a partire da settembre 2023 in occasione della presentazione del bilancio di metà mandato; 2. I confronti con i corpi intermedi della società: con le organizzazioni di categoria – numerosi e spesso mirati a specifiche tematiche legate all’organizzazione interna all’ente, ma anche a temi di interesse pubblico che coinvolgono direttamente o indirettamente il mondo del lavoro – ; con le rappresentanze dei consumatori, della ricettività turistica, dell’industria e dell’artigianato, sia su temi specifici che su problemi trasversali, e del commercio, in questo caso con molte difficoltà e incomprensioni. 3. Le iniziative di contatto diretto con i cittadini interessati attorno ad argomenti specifici come il caro energia nei quartieri popolari o l’ampliamento delle ZTL o attraverso il coinvolgimento dell’associazionismo di territorio, come quello coinvolto nelle attività di animazione di quartiere Cogne e Quartiere Dora per condividere i progetti o per accompagnare progetti importanti di riqualificazione urbana come quelli del PNRR. Contrariamente a quanto millantato da alcuni rappresentanti dell’opposizione, gli incontri pubblici sono stati molto costruttivi, civili e partecipati, non solo per avanzare critiche, ma anche per proporre soluzioni e per chiedere solamente ascolto".
Come valuti il coinvolgimento dei giovani nella vita politica e sociale della città e quali misure intendi adottare per favorirlo?
"Questo è il grande tema che dovrebbe mobilitare le coscienze di chiunque si occupi, oggi, di cosa pubblica. L’urgenza di dare spazio alle nuove generazioni è improrogabile, ma non deve configurarsi come un’operazione di reclutamento candidati all’approssimarsi di un evento elettorale, neppure limitarsi a perpetuare delle formule di ingaggio da Prima Repubblica, con i nuclei territoriali e la consumazione di riti fatti di parole vuote che non portano a fatti concreti ai quali poi pensa la politica “vera” di palazzo. Credo sia necessario aprirsi all’ascolto dei giovani con voglia di fare e sia data loro, con un po’ di azzardo talvolta, fiducia e spazio per realizzare concretamente iniziative di loro interesse di tipo animativo, culturale, ricreativo e sportivo in modo il più possibile autorganizzato, gestito in piena autonomia, privilegiando le formule attente alla sostenibilità ambientale, a un lavoro etico, a esperienze di solidarietà, alla promozione di sani stili di vita e di benessere psicofisico per poi chiedere loro un coinvolgimento di tipo più programmatorio nelle politiche territoriali che siano vicine alle sensibilità che hanno maturato nella loro vita personale e collettiva.
Poi va loro affidata la comunicazione politica, in modo che diventi più accessibile ai coetanei, ma non meno profonda ed efficace di quelle adulte, articolate e complesse ma a rischio dispersione. Il loro impegno nella vita politica di trincea, come quella che mi è capitata tra capo e collo in età avanzata, diventerà in questo modo naturale, potrà concretizzarsi in movimenti politici strutturati o in associazioni, aggregazioni più fluide di quelle alle quali siamo abituati a credere: le pagine future della politica attiva sono tutte da scrivere senza rinnegare il passato, ma con una apertura nei confronti delle nuove modalità di prendersi e di lasciarsi, di condividere tratti di strada insieme per perseguire obiettivi comuni e poi dedicarsi ad altro: vedo male l’arte di coltivare vivai di politici professionisti che spesso, crescendo, rischiano di diventare, come diresti tu, caro Direttore, tanti “politichini” attaccati alle poltrone e meno pronti a servire la loro gente con generosità e audacia, ma anche l’umiltà di non sentirsi mai indispensabili".
Grazie Sindaco per il tempo che mi hai dedicato per quest'intervista che considero un bilancio di metà mandato ed un programma di fine consiliatura. Merci