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Consiglio Valle Comuni | 24 luglio 2022, 22:01

La nuova compagna di Berlusconi dà del tappo a Brunetta

E’ tanto innamorata che non si è accorta della statura del candidato alla Presidenza del Senato che ha augurato a chi l'ha lasciato di riposare in pace. Una vera vergogna quella di casa Berlusconi. Sono questi che hanno volutp le elezioni anticipate

Fascina e Berlusconi

Fascina e Berlusconi

Il ministro appena uscito da Forza Italia racconta delle discriminazioni subite per la sua altezza e del dolore per le parole di Berlusconi e della sua compagna dopo l'addio al partito. Outing di Renato Brunetta in tv sulla profonda sofferenza causata dalle discriminazioni subite per la sua altezza. Intervistato da Lucia Annunziata, l'ex azzurro ha detto di essersi sentito "violentato" dagli attacchi sulla sua altezza e dalle invettive personali fatte da Silvio Berlusconi e dal suo entourage dopo l'addio a FI.

Intervistato da Mezz’ora in Più Renato Brunetta ha parlato del suo addio a Forza Italia, arrivato dopo che il suo partito non aveva votato la fiducia a Draghi. Ma dietro alla sua decisione c’è molto altro, tra cui soprattutto il continuo body shaming che ha dovuto subire da Berlusconi che, in varie occasioni, faceva sgradevoli battute sulla sua statura.

"Ventotto anni" in Forza Italia "sono tanti", ha premesso. Ma con Berlusconi "si è rotto qualcosa, come gli amori, quando si rompe qualcosa non si ricuce più. Io voglio bene a Berlusconi, ma subire invettite personali come 'Riposi in pace' ... io gli auguro lunga vita. E poi - ha continuato il ministro - è una vita che vengo violentato per la mia altezza, ho sofferto e continuo a soffrire. Ma, non tanto per Brunetta, ma per i bambini, che non hanno avuto la fortuna di essere alti, belli e che stanno soffrendo e che possono avere in me un esempio, e che dicono 'Guardate Brunetta, tappo come è, nano come è, fa il ministro'. Ecco, sdogano questo termine su di me".

Brunetta poi si rivolge a Marta Fascina, compagna di Berlusconi, che nei giorni scorsi aveva pubblicato una storia su Instagram con la scritta 'Roma non premia i traditori', con in sottofondo la colonna sonora di una celebre canzone di Fabrizio De André che narra la vicenda di un nano che scala i gradini di una funzione pubblica, la magistratura. "Grazie, vai avanti, così perché consentirai di sdoganare anche queste violenze", dice il ministro.

Battute da Berlusconi e da parte dei suoi fedelissimi che, a lungo andare, hanno logorato sempre di più il rapporto con Renato Brunetta, come spiega l’ex deputato di Forza Italia: “Si è rotto qualcosa, come gli amori, e quando si rompe qualcosa, è finita. Io voglio bene a Berlusconi e continuerò a volergli bene. Però quando c’è una rottura, e invece di parlare delle ragioni della rottura bisogna subire invettive personali, anche feroci, da lui e dal suo ambiente, mi ha fatto male: c’è una frase che ha detto a me e alla Gelmini, ‘Riposino in pace’, che mi ha fatto soffrire: io gli auguro lunga vita”

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