Non è solo un invito: è una chiamata alla responsabilità. Caritas Italiana e FOCSIV hanno deciso di rompere il silenzio di troppi e di dire la loro, con chiarezza, sul valore del voto e della partecipazione. Lo hanno fatto con un webinar tenutosi il 20 maggio, dal titolo inequivocabile: “Verso i referendum. Per una partecipazione informata”. E in un Paese in cui il vero astensionismo spesso nasce dall’ignoranza e dalla sfiducia, queste parole pesano come pietre.
Moderato da Massimo Pallottino (Caritas Italiana) e aperto dalla presidente di FOCSIV Ivana Borsotto, l’incontro ha ospitato voci autorevoli come Vanessa Pallucchi (Forum Terzo Settore), don Bruno Bignami (CEI) e don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana.
Il senso dell’iniziativa è riassunto nelle prime parole di Borsotto: “Amiamo la nostra Costituzione. Parlare di referendum significa parlare di una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica che riteniamo particolarmente preziosa”.
E prezioso, oggi più che mai, è il diritto-dovere del voto. Per questo le due organizzazioni si sono impegnate a fornire strumenti di comprensione, a partire dal Vademecum curato dalla rivista Aggiornamenti sociali, da cui Pallottino ha tratto spunti per spiegare i cinque quesiti referendari. Temi complessi, che spaziano dalla giustizia sociale alla cittadinanza, dal diritto al lavoro alla partecipazione alla vita pubblica.
Il quinto quesito, che propone una riduzione dei tempi per ottenere la cittadinanza italiana, ha raccolto ampia condivisione tra i relatori. Gli altri quesiti, più tecnici e articolati, sono stati riconosciuti come “sfidanti” e meritevoli di ulteriori approfondimenti.
Ma il cuore del messaggio è un altro: la crisi democratica si supera solo tornando a credere nelle istituzioni.
“Oggi la passività è il vero nemico della democrazia” ha detto Vanessa Pallucchi, auspicando un’uscita collettiva dal disimpegno.
“Rifrequentare la cosa pubblica” è il compito che ci aspetta, parola di Caritas e Terzo Settore.
E poi la voce profetica della Chiesa, con don Bruno Bignami che ha richiamato le parole del Presidente Mattarella: “Battersi affinché non vi possano essere analfabeti di democrazia è una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti”.
Don Marco Pagniello ha chiuso l’incontro con un appello che suona come un promemoria per l’intero Paese: “Abbiamo un calo di partecipazione alla costruzione del bene comune. L’8 e 9 giugno abbiamo la possibilità di tornare a fare con forza la nostra parte”.
Un invito da raccogliere, senza scuse. Perché democrazia non è solo un diritto: è un impegno quotidiano, da onorare anche – e soprattutto – con il voto.