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CRONACA | 24 maggio 2025, 08:00

Il cantiere della memoria: a Stubbi si restaura l’anima walser

Nel cuore della Valle del Lys, a Issime, si apre il cantiere per il restauro dello Stadel di Stubbi. Non è solo un recupero edilizio, ma un laboratorio culturale a cielo aperto. Cinque moduli formativi per architetti, artigiani e appassionati accompagneranno i lavori, tra larici secolari e memorie di pietra. Una sfida contro il tempo per salvare un mondo che resiste

Il cantiere della memoria: a Stubbi si restaura l’anima walser

C'è un luogo, nel Vallone di San Grato, dove il tempo si è fermato non per pigrizia ma per scelta. Dove il progresso ha bussato, ma qualcuno ha preferito non rispondere. È qui che il  23 maggio 2025 è iniziato l'allestimento del cantiere di restauro dello Stadel di Stubbi, l’antico edificio walser di Issime risalente al XVII secolo. Un inizio che sa di rito civile, più che di routine edilizia. Perché qui si mette mano al legno e alla pietra con la stessa reverenza con cui si sfoglia un manoscritto antico.

Non è un restauro come gli altri. Non ci sono ponteggi anodizzati né trivelle che bucano la valle come un'otite d'alta quota. Qui si lavora con l'accetta, letteralmente. E con l’umiltà. L’Associazione Augusta, con il suo presidente Michele Musso, ha comprato lo Stadel nel 2022 – tetto collassato, muri mutilati, dignità intatta – insieme a tutto il microcosmo rurale che gli ruota attorno: boschi, mulino, forno. Un intero mondo da risanare.

Già nelle scorse settimane avevamo raccontato l’appello accorato di Musso: salvare “lo stadel più bello del vallone”, farne un simbolo vivente di cultura alpina, tradizione e futuro sostenibile. Un progetto che oggi entra nella sua fase operativa. Ma c’è di più: il cantiere diventa anche scuola. Ed è qui che l’iniziativa assume un respiro che va ben oltre il restauro.

Cinque saranno i moduli formativi organizzati dal Consorzio Tecnologie per l’Innovazione CTI, insieme all’Associazione Augusta. Non a caso, il primo modulo si intitola “Architettura in legno in Valle d’Aosta – Storia dell’architettura locale”, e sarà guidato dall’architetto Danilo Marco, sorta di Virgilio per chi vuole perdersi tra travi e storie.

Si parte il 14 giugno, con teoria in aula e sopralluogo a Stubbi. A seguire:

21 giugno: “Tecnologia e strutture in legno tradizionali” – perché se il larice resiste da secoli, un motivo ci sarà.

27 giugno: “Tecniche di lavorazione tradizionali” – qui si lima, si sega, si incastra.

11 e 3 agosto: nuovo modulo pratico – otto ore in due giornate, sudore e sapienza.

30 agosto: Seminario finale – per chiudere il cerchio, e magari riaprirlo.

Il progetto, sostenuto anche dal Fondo Sociale Europeo, permette ai partecipanti di ricevere voucher per il rimborso delle spese. Ma più del rimborso, conta l’arricchimento. Perché imparare a restaurare uno stadel significa anche imparare un’etica: quella del non-spreco, del rispetto, della misura.

La cultura Walser non si può ibernare in una brochure turistica. È fatta di usura e resistenza, di logge ombrose e larici che sanno ancora parlare. Salvare lo Stadel di Stubbi significa salvare un modo di stare al mondo, senza sopraffarlo. È un’architettura che non impone, ma dialoga. E chi la impara oggi, forse domani non costruirà solo case, ma anche comunità.

Il direttore dei lavori è Christian Cavorsin, architetto con il piglio da umanista. 

Il cantiere è in fase di allestimento, ma non significa che tutto sia risolto. Mancano ancora fondi, tanti. L’obiettivo minimo è 20.000 euro – ma anche una trave, senza i suoi chiodi, crolla. L’appello dell’Associazione Augusta è semplice: donate. Perché ogni euro è un chiodo in più, una speranza in meno che marcisce.

"Non si tratta di beneficenza, ma di partecipazione", ha detto Musso. E ha ragione. Non si salva una civiltà con i convegni, ma con i gesti. Con la decisione di mettersi in gioco, magari partendo da una donazione, magari iscrivendosi a un corso. O semplicemente venendo a Stubbi, a vedere come si restaura non un rudere, ma una lezione vivente.

Nel territorio valdostano Walser si è aperto molto di più di un cantiere: una sfida alla smemoratezza, un inno alla lentezza, un laboratorio di bellezza resistente.

E se ci fosse ancora bisogno di una morale, eccola: anche un piccolo edificio, in una piccola valle, può essere grande. Basta volerlo ascoltare.

E' stato attivato un Conto Corrente apposito presso INTESASANPAOLO, nella rete commerciale Impact dedicata a valorizzare le attività delle organizzazioni non-profit laiche e religiose impegnate nel Terzo Settore, aventi sede o che operano in Italia.

CONTO CORRENTE intestato a: Associazione AUGUSTA

Codice IBAN: IT 32 D 03069 09606 10000 0410097

CAUSALE: Restauro Stubbi di San Grato

Jean-Pierre Savourel

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