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CRONACA | 09 giugno 2025, 15:00

Autovelox, è caos su omologazione, e decreti mancanti

Due sentenze della Cassazione riaccendono lo scontro giuridico. Il Codacons: “Manca il decreto, si rischia una valanga di ricorsi”

Autovelox, è caos su omologazione, e decreti mancanti

Due sentenze della Cassazione rischiano di portare il caos per gli automobilisti alle prese con multe elevate da autovelox non omologati. Il Codacons lancia l’allarme: “Il Ministero dei Trasporti vari subito i decreti sull’omologazione o si aprirà la strada a una valanga di ricorsi contro lo Stato.”

Due recenti pronunce della Suprema Corte mettono in crisi il sistema: una stabilisce che le sanzioni elevate da autovelox approvati ma non omologati devono essere annullate; l’altra afferma che per ottenere l’annullamento è necessario che l’automobilista presenti una querela di falso contro il pubblico ufficiale che ha redatto il verbale dichiarando l’avvenuta omologazione.

Un cortocircuito che complica la vita degli automobilisti. E, secondo il Codacons, apre anche la strada a numerosi contenziosi con richieste di rimborso delle spese legali.

A raccontare i dettagli delle due sentenze è stato il Corriere della Sera, ripreso poi dall’Asaps, l’Associazione amici della polizia stradale. Il Codacons, in una nota, ha commentato duramente:
“Due nuove ordinanze della Corte di Cassazione generano il caos più assoluto in tema di autovelox e nullità delle multe stradali, e rischiano di portare a una valanga di contenziosi con danni erariali enormi per le casse statali.”

Il nodo sta tutto nella differenza tra approvazione e omologazione: si tratta infatti di due procedimenti distinti. Se un autovelox è approvato ma non omologato, le multe, secondo la Cassazione, sono da cancellare.

Nell’aprile 2024, la Cassazione ha accolto il ricorso di un automobilista multato per eccesso di velocità perché l’autovelox usato non era stato omologato. Secondo la Corte, fanno fede come prova solo i dispositivi sottoposti a regolare procedura di omologazione, come previsto dall’articolo 142 del Codice della Strada.

Nell’ordinanza si legge che l’omologazione è una procedura che:
“Ha natura necessariamente tecnica e tale specifica connotazione risulta finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l’attività di accertamento da parte del pubblico ufficiale legittimato. Requisito, questo, che costituisce l’indispensabile condizione per la legittimità dell’accertamento stesso.”

Il problema di fondo è che il decreto attuativo per stabilire i criteri di omologazione di autovelox, tutor e telelaser non è mai stato adottato. Una lacuna normativa che ora si ritorce contro lo Stato.

Dalle ultime pronunce si evince che la situazione è intricata:

Se nel verbale manca la dicitura “omologato”, la sanzione può cadere automaticamente.

Se invece risulta “omologato” ma non lo è, l’automobilista dovrebbe presentare una querela di falso – un’azione legale complessa ma dall’esito prevedibilmente favorevole.

Durissimo l’intervento di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps: «Se è così, basta. Spegniamo tutto. Non si può aspettare che i comandanti della Stradale o della Municipale vengano condannati perché da 33 anni manca un decreto ministeriale. Alle volte mi viene il dubbio che in Italia, alla fine, non si vogliano davvero i controlli sulla velocità.»

E conclude con un dato drammatico:
«Vorrei ricordare che lo scorso weekend si è concluso con 37 vittime sulle strade italiane. È il record negativo del 2025.»

Bruno Albertinelli

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