Riaperto al transito il Colle del Gran San Bernardo, un valico simbolo della cooperazione alpina tra Italia e Svizzera, a 2.400 metri di altitudine. Dopo le operazioni di sgombero neve, la strada statale 27 è di nuovo percorribile fino alla località Cerisey, sopra Saint-Rhémy-en-Bosses. Presenti le autorità e le forze dell’ordine dei due Paesi.
Come ogni anno, il disgelo non porta solo primavera ma anche la riapertura di una delle vie storiche più suggestive d’Europa: il Colle del Gran San Bernardo. A oltre 2.400 metri sul livello del mare, tra le creste bianche che dominano la Valpelline e i primi pascoli svizzeri del Canton Vallese, il valico è stato ufficialmente riaperto oggi, con la consueta stretta di mano tra i rappresentanti italiani e quelli elvetici, al confine tra i due Stati.
Dal lato italiano, Anas ha comunicato la riattivazione completa della strada statale 27 “del Gran San Bernardo”, nuovamente transitabile senza limitazioni a partire da località Cerisey, nel comune di Saint-Rhémy-en-Bosses.
Le operazioni di sgombero neve, avviate a metà aprile, hanno visto impegnato personale tecnico con turbine fresaneve e lame spartineve dotate di spargisale, in un ambiente montano che richiede ancora oggi rispetto e perizia. Con l’avanzare dei lavori, sono state reinstallate le barriere laterali e la segnaletica verticale, precedentemente rimosse per evitare danni dovuti a possibili slavine.
Alla cerimonia erano presenti funzionari, dirigenti e operatori di entrambi i gestori stradali, insieme alle autorità civili e militari italiane e svizzere. Un gesto semplice, ma carico di significato: unione, collaborazione, e quel senso alpino di comunità che, nonostante i confini, si rinnova ogni anno al disgelo.