Dove va a finire la nostra plastica? E il sacchetto dell’umido? E le lattine di alluminio che mettiamo nel multimateriale?
Domande semplici, che però spesso non trovano risposte altrettanto semplici nella vita di tutti i giorni. Per questo iniziative come “Impianti Aperti”, andata in scena sabato a Brissogne presso l’impianto Enval, sono importanti: perché ci ricordano che dietro ogni cassonetto c’è un mondo. Un mondo fatto di tecnologia, impegno e, soprattutto, responsabilità condivisa.
L’evento ha accolto circa 300 persone, tra adulti e bambini, incuriositi e desiderosi di capire cosa succede ai rifiuti una volta che “scompaiono” dai nostri occhi. A bordo di un simpatico trenino, i visitatori hanno attraversato le varie aree dell’impianto, accompagnati da tecnici preparati e disponibili a spiegare ogni passaggio del processo di trattamento, selezione e recupero.
In un’epoca in cui la sostenibilità è sulla bocca di tutti, vedere dal vivo il funzionamento della filiera dell’economia circolare diventa un’esperienza formativa. Dalle montagne di carta agli scarti organici pronti per diventare compost, passando per le frazioni di plastica da rigenerare: tutto ha un posto e una destinazione precisa. Nulla è “buttato via”, ma trasformato. E questo è il cuore dell’economia circolare.
La giornata non è stata solo educativa, ma anche allegra e partecipata. Truccabimbi, gonfiabili, animazione e dolci hanno trasformato l’esterno dell’impianto in un piccolo villaggio della sostenibilità. Perché educare si può, anche divertendosi.
Molto spesso si sente dire che “tanto poi mischiano tutto”. Una frase fatta, figlia di disinformazione e sfiducia. Ecco perché aprire le porte di un impianto come quello di Brissogne è un atto di trasparenza: permette a ciascuno di noi di vedere con i propri occhi quanto sia importante differenziare bene.
Gettare la plastica nella carta o mischiare vetro e organico non è solo un errore, è uno spreco. Spreco di risorse, di tempo, di energia. E chi lavora negli impianti lo sa bene: più i rifiuti arrivano ben separati, più è facile recuperarli e rimetterli in circolo, trasformandoli in materia nuova.
Essere cittadini consapevoli non vuol dire solo votare o rispettare le regole del codice stradale. Significa anche conoscere il destino dei propri rifiuti, fare scelte informate e contribuire, nel piccolo quotidiano, a un mondo più pulito e giusto.
“Impianti Aperti” non è solo una visita guidata: è un’occasione per crescere. Per imparare che la raccolta differenziata non è un obbligo da subire, ma un’opportunità da cogliere.
In conclusione, Piero, questo appuntamento ha mostrato quanto la Valle d’Aosta – e in particolare la comunità di Brissogne – possa essere un esempio virtuoso di collaborazione tra cittadinanza, industria e istituzioni. Un bel segnale di fiducia, in un tempo in cui la parola “ambiente” ha bisogno di essere riempita di contenuti veri, e non solo di slogan.