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Aosta Capitale | 21 aprile 2025, 22:11

È di nuovo ora del silenzio

Il ricordo di Gianni Nuti, sindaco di Aosta, è un omaggio intimo e poetico a Papa Francesco. Partendo dal giorno dell’insediamento del Pontefice, Nuti intreccia memoria personale, riflessione spirituale e sensibilità musicale per raccontare un Papa capace di parlare con il silenzio, di abbracciare il mondo nella fragilità, e di lasciare un’eco profonda che continuerà a risuonare nei cuori

È di nuovo ora del silenzio

Papa Francesco, ricordo bene il giorno del suo insediamento: quella sera dovevo affrettarmi per andare in pediatria a promuovere il progetto “Nati per la Musica”, ma frenai il passo e mi lasciai catturare dal contrasto tra quel sorriso bonario e il portamento austero: nei contrasti stanno le presenze autentiche…

Tardai al mio appuntamento perché fui paralizzato da quel gesto inedito che non ho mai dimenticato: chiese subito il silenzio. Non parole, ma una benedizione silenziosa, un raccoglimento universale per contemplare la bellezza del non fare, del non dire nulla, insieme, ciascuno abbandonato nei propri pensieri ma intonato su una risonanza sottile in transito da mente a mente, da cuore a cuore, una linea di effimeri suoni più amorevoli d’ogni melodia alta.

Ha riempito di senso un silenzio ancor più profondo nel Venerdì Santo del 2020 il Papa, in una Roma vuota e tremante di paura; si è immerso tra la sua gente nell’ultimo giorno di vita in silenzio, lasciando a due bimbi un tenero testamento muto.

Francesco, “un peccatore al quale il Signore ha guardato con misericordia” ha incarnato le radici del pensiero cristiano: non la coltivazione di sensi di colpa, come spesso si dice, ma la rivelata coscienza di una patente fragilità, dove sta il Vero.

Il Bene è comunitario, il peccato sta nello stringere l’orizzonte intorno a se stessi perseguendo interessi propri, vivendo d’inciampi sui nostri stessi piedi, di miserabili guadagni da usurai: ci caschiamo tutti ogni giorno. La Grazia, ovvero il progressivo, lento disvelamento di un’esistenza piena perché autentica arriva generosamente, per misericordia, nonostante la nostra pochezza, solo se riponiamo una fiducia grande nell’Umanità e nella Natura di cui è parte, curiosi di scoprire, a poco a poco, la nostra predestinazione unica e irripetibile. Si, perché ciascuno è nato per la propria musica, ha una voce inconfondibile, eppure non può esprimersi senza un coro, senza una polifonia complessa e instabile, ma ispirata da un’energia potente e tesa verso una definitiva armonia.

Il silenzio di Francesco, d’ora in poi, sarà ricolmo d’eco delle sue parole, della sua voce rotonda e ostinata, della sua sofferenza donata per la Pace nei cuori e in ogni terra del Mondo: se la raggiungeremo, sarà anche grazie a lui.

Gianni Nuti

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