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CRONACA | 05 agosto 2021, 15:55

L'OPINIONE DI LEO BENEDUCI: NELLE CARCERI CICLI E RICICLI DELLA STORIA

Leggo un Autorevole  scritto di Guido Neppi Modona e mi riecheggia la cronaca penitenziaria di questi giorni. Sono flash…..

Leo Beneduci

Leo Beneduci

1 luglio 2021 Marta Cartabia in una informativa urgenze alla Cameradei Deputati afferma: “A Santa Maria Capua Vetere violenza a freddo”quanto accaduto a Santa Maria Capua Vetere è frutto non di unareazione necessitata da una situazione di rivolta ma una violenza afreddo”.

Quasi cent’anni prima, nel 1932 il Guardasigilli  Alfredo Rocco intervenendo alla Camera sulla situazione del sovraffollamento nelgovernare una massa di 50/60mila detenuti afferma: "è facile supporrea quale tensione di spirito conduca questa situazione e quali siano irapporti tra carcerieri e carcerati. E’ chiaro che la vita in questistabilimenti è una lotta continua tra chi vigila e chi è sottopostoalla vigilanza “

Nel 1948 - dopo le violentissime e devastanti rivolte nelle carceri -nasce la prima commissione d’inchiesta sul carcere che concluderà i propri lavorinel 1950Stessa iniziativa – ma non necessariamente nella medesima prospettiva– nel 2021: una commissione interna indagherà su tutte le carceri dovesi sono state rivolte.

Ma i “corsi e ricorsi storici”, ovvero “ l’eterno ritorno dell’uguale"  nonfiniscono qui.Siamo tra il 1919 e il 1920 le guardie minacciarono di rimettere inlibertà i detenuti qualora non fossero state accolte le loro, in realtàfondatissime, rivendicazioni sindacali;  ma di quella insolita vicendadella storia penitenziaria sembra essersi persa ogni memoria e nerimangono solo tracce nelle frequenti notizie di trasferimenti epunizioni di agenti di custodia contenute nelle carte della Direzione generale…..

La morale? Non siamo nati per rivivere le stesse storie e gli stessi problemi ogni cento anni! Se il Dap e il Ministero, oggi della Giustizia, ovvero anche il Ministro, a fronte dei profondissimi mutamenti della Società e della Cultura,  non cambiano neanche dopo cento anni, pur cambiando nelle persone e nei nomi, facciamo in modo di essere NOI Poliziotti Penitenziari, già ripetutamente bistrattati, derisi e penalizzati, a cambiare l'ignobile realtà del carcere italiano e del trattamento-considerazione che ci sono riservati.

Come? Di questo ne parleremo presto e a lungo.

 

*Osapp: Sindacato del Corpo di Polizia Penitenziariahttps://it.wikipedia.org/wiki/Corpo_di_polizia_penitenziaria#cite_note-LeggeIstitutiva-1è un corpo di polizia ad ordinamento civile parte delle forze dell’ordine italiane, dipendente dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia.

Leo Beneduci, segretario generale Osapp

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