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EVENTI E APPUNTAMENTI | 10 luglio 2014, 11:51

MUSICA: Grainne Duffy 'apre' l'Aosta Blues and Soul Festival

Grainne Duffy

Grainne Duffy

Due novità per il pubblico valdostano ed un ritorno, due serate di musica gratuita e tre artisti, questi i numeri della tredicesima edizione dell’Aosta Blues and Soul Festival che si apre giovedì 10 luglio alle 21 allo stadio Mario Puchoz di Aosta per l’organizzazione della Carrara & Péaquin. La prima a salire sul palco sarà l’irlandese Grainne Duffy.

Gráinne (si pronuncia Gron-ya) è una chitarrista, cantante e songwriter irlandese. Blues, rock e soul sono la sua musica, che si ispira si alle fonti blues veraci di Memphis e di Chicago, ma si arricchisce delle sue radici celtiche come si può sentire nel suo notevole primo album ”Out of the Dark”. Cresciuta in una famiglia numerosa a Castleblaney, Co Monaghan, Gráinne ha iniziato cantando - come da manuale - nei cori con le sorelle. Il loro interesse si sposta subito verso la musica di Aretha Franklin, i Pretenders, i Rolling Stones.

Gráinne scopre nei Fleetwood Mac, il blues di Peter Green e le voci decisamente interessanti di Stevie Nicks and Christine McVie. Inizia con una vecchia chitarra acustica, ma con la sua prima chitarra elettrica, una Fender Stratocaster, capisce subito la sua vocazione. Ogni chitarrista irlandese si porta dietro l’eredità di Rory Gallagher e Grainne non fa eccezione. Insieme agli altri musicisti della band - Paul Sherry (chitarra), Davy Watson (basso) e Gerry Morgan (drums) - Gráinne si è creata un circuito di aficionados che la adorano. Il suo viaggio sta continuando con il suo secondo album, “Test of Time”, registrato insieme a John McCullough, suo amico di vecchia data .

Il secondo set, in programma alle 22,30, avrà come protagonista Popa Chubby, per lui si tratta di un ritorno ed anche dell’unica data italiana dell’estate 2014. Popa Chubby, vero nome, Ted Horowitz, è un figlio della città di New York: nato nel 1960, è cresciuto e tutt’ora abita, nel quartiere del Bronx. Le prime influenze musicali sono i grandi successi soul e R&B degli anni ’60 ascoltati nel juke box: Otis Redding, Wilson Pickett, Aretha Franklin e Marvin Gaye. All’età di sei anni il giovane Ted inizia a suonare la batteria.

I genitori sono grandi fan di jazz e rhythm-& blues, in casa hanno una grande collezione di 78’s ed LP alla quale il futuro Popa Chubby attinge a piene mani. Quando il padre lo porta al Madison Square Garden a vedere lo spettacolo di Chuck Berry che diviene immediatamente il suo idolo. Iniziano gli anni ’70 e nella vita di Popa entra il rock-blues di Johnny Winter, Led Zeppelin e Rolling Stones.. A sedici anni acquista la sua prima chitarra , dopo poco entra nel giro del Village e viene assunto da varie band di New York.

Negli anni ’80 Chubby è in grado di suonare un po’ tutti i generi musicali e mentre si esibisce al Central Park conosce Pierce Turner che aveva appena firmato un contratto con la RCA. Così inizia fra i due un sodalizio artistico che dura quasi dieci anni. Dopo questa lunga esperienza, nasce la “Popa Chubby Band”. Il nome nasce in circostanze piuttosto curiose, «Bernie Worell – ha raccontato - mentre cantava un brano intitolato appunto “Popa Chubby”, in una jam session in cui anch’io partecipavo, indica per l’appunto me. La cosa mi colpì perché quella espressione che significa “essere eccitato” rappresenta quello che è per me la musica, qualcosa che ti rende vivo.»

Nel ’94 esce l’album “Booty and The Beast” ed il singolo “Sweet Goddess of Love and Beer” diviene un hit nazionale. Divergenze artistiche lo portano a prodursi gli album con la sua etichetta indipendente ed a spingersi verso l’Europa. Lo stile che fonde il blues, al rock, al soul, addirittura all’hip hop, diviene una sorta di sigla per Popa Chubby in quello che lui chiama New York City Blues: la chitarra tagliente, un approccio vocale piuttosto aggressivo, un sound pieno di energia esplosiva.

agostino borio

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