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POLITICA | 22 giugno 2014, 11:11

MINORI: Progetto alternative all’affidamento familiare

Nel corso della conferenza stampa è stato siglato, alla presenza dell’Assessore Fosson, l’accordo di programma per la realizzazione del progetto sperimentale Una famiglia per una famiglia, di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 2043 del 6 dicembre 2013

Al centro Antonio Fosson nel corso della presentazione del progetto

Al centro Antonio Fosson nel corso della presentazione del progetto

«Crediamo fermamente che, per la riuscita di un progetto di questo genere, sia fondamentale la collaborazione tra tutti i soggetti del territorio: enti locali, servizi, scuole, associazioni, parrocchie. Ciascuno, nel proprio ambito, può offrire un contributo importante nel gettare le basi per la creazione di comunità locali più attente ai bisogni delle famiglie e più orientate a quella condivisione e a quella solidarietà che un tempo caratterizzavano i nostri villaggi e che ora stanno diventando sempre più rare.» L'Assessore regionale Antonio Fosson commenta la firma del protocollo di aiuto alle famiglie.

Con questa nuova proposta nell’ambito delle politiche familiari, si prospettano forme di sostegno alternative all’affidamento familiare, diverse dalle tradizionali tipologie di affido perché destinate a nuclei familiari e non a singoli minori. Il bambino rimane nella propria famiglia e nella propria casa e una famiglia disponibile al sostegno si impegna a prendersi cura di tutto il nucleo familiare, bambini e genitori, in una relazione solidale e di prossimità: i componenti della famiglia affiancante offrono le proprie specifiche competenze, determinate da età, professioni, inclinazioni differenti.

Il progetto permette di intervenire in situazioni di disagio non ancora conclamato, in un’ottica preventiva.  Una famiglia per una famiglia, ideato e sviluppato dalla Fondazione Paideia a partire dal 2003,  nel 2007 ha ottenuto la menzione speciale nel Bando del Ministero per la Famiglia e oggi è attivo in 6 aree territoriali del Nord Italia (Torino, Novara, Parma, Fidenza, Verona, Cantù).

Sono attualmente in fase di valutazione e avviamento altre sperimentazioni nel Nord e Centro Italia. Nelle sperimentazioni sono state coinvolte, oltre a Paideia, altre 6 Fondazioni private e di origine bancaria, che sostengono finanziariamente lo start up del progetto.

Nei prossimi mesi in Valle d’Aosta si raccoglieranno, attraverso i servizi, le associazioni e tutte le risorse del terzo settore dell’intero territorio regionale, le segnalazioni delle famiglie da affiancare, delle famiglie di sostegno e dei tutor e in autunno inizierà la formazione per coloro che avranno dato la propria disponibilità sia come famiglie “affiancanti” che come tutor. La sperimentazione prevede un massimo di otto abbinamenti tra famiglie, che saranno avviati nel 2015.

aostacronaca.it

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