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POLITICA | 15 febbraio 2014, 13:22

Delle due l’una…

Delle due l’una…

…O tutte e due?

L’inchiesta sulle spese dei gruppi del Consiglio Valle, condotta con grande professionalità, attenzione e riservatezza dalla Procura con il supporto della Guardia di Finanza, ha messo in luce l’incapacità e la prosopopea di buona parte della classe politica valdostana di questi ultimi anni.

I politici, infatti, si sono chiusi a riccio addossando le responsabilità alla legge regionale poco chiara e scarsamente esplicativa. “Dobbiamo – hanno detto alcuni degli indagati che siedono sui banchi del Consiglio Valle -rivedere la legge”.

Ma vogliono prenderci per il naso? Le critiche alla legge le ha fatte proprio chi l’ha scritta e approvata. Quindi delle due l’una: o hanno redatto una legge a maglie larghe per sguazzarci o non sanno quello che scrivo. Oppure tutte e due.

Quello che preoccupa è che se i nostri legislatori approvano leggi - ad uso e consumo proprio - di impossibile interpretazione c’è da pensare che quando fanno le leggi per i cittadini forse non sanno di cosa parlano né di cosa hanno scritto. E’ per questo che cittadini, gli imprenditori e chi lavora si trovano ad affrontare enormi problemi per l’incapacità di buona parte dei nostri politici.

Dopo che AostaCronaca.it ha pubblicato per primo i contenuti delle spese dei gruppi per viaggi a Roma, l’ammontare dei rimborsi ai consiglieri, le prebende date agli amici, le note spese per pranzi e cene, gli acquisti di regali e carne di capra per le feste, il giornale ha ricevuto una valanga di complimenti. Ma abbiamo abbiamo ricevuto anche tante telefonate dagli interessati che ci hanno insultati; che ci hanno tolto il saluto; che si sono lamentati perché non abbiamo dimostrato amicizia; che ci siamo sbagliati; che quello scritto nelle carte della Procura non risponde a verità.

A tutti abbiamo risposto: inviateci le vostre ragioni e le vostre precisazioni. Ma tutti si sono rifiutati.

Noi abbiamo fatto il nostro lavoro leggendo le carte. Non spetta a noi valutare se è vero o falso, anche se pensiamo che gli inquirenti hanno fatto un gran lavoro di verifica e di riscontro e che quello c’è scritto gli interessati lo devono spiegare nelle udienze.

Per la verità c’è anche chi, come il consigliere Jean-Pierre Guichardaz, che ci ha dato atto di fare con correttezza il nostro lavoro. “Chi spende soldi pubblici – ha detto – deve garantire la massima trasparenza”.

Nessuno degli interessati ha fatto autocritica. Nessuno che abbia ammesso di aver sbagliato: Tutti hanno invocato nuove regole certe. Nessuno che abbia annunciato un passo indietro.

Sono gli stessi che hanno sparato ad alzo zero sull’allora assessore Claudio Lavoyer, dopo che per un complotto teso ad eliminarlo dalla scena politica, è stato reso noto il verbale della Banca d’Italia relativo ad un giro di assegni personali (che nulla avevano a che fare con la politica). Lavoyer è stato costretto alle dimissioni.

Sono gli stessi, quelli della sinistra, che hanno chiesto le dimissioni dell’assessore Mauro Baccega perché il figlio è consulente della Casinò de la Vallée . Sono gli stessi, dell’opposizione del Consiglio Valle e non solo, che hanno chiesto a Rollandin un passo indietro per l’inchiesta sul parcheggio dell’ospedale. Ma nessuno di loro si è fatto avanti per fare un passo indietro in attesa la magistratura faccia piena luce sulle spese pazze.

E’ evidente l’incoerenza di una classe politica che deve lasciare il posto ad altri. Così come è ridicola quando, come il Pd, si vanta di aver pubblicato le spese sul proprio sito. Come dire che un ladro che dice di essere un ladro è meno ladro di chi ruba senza dirlo.

Tutto sarà chiarito. Ma in attesa perché non iniziano a restituire parte del mal speso?

piero.minuzzo@gmail.com

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