Vietato disturbare i cani. Ma pure la ragione, se possibile.
Egregi signori, gentili autorità, illustri organizzatori di eventi ruggenti e fracassoni: è tempo di piantarla. Non con i motori (magari!), ma almeno con l’idea brillante di organizzare il Motor Show a tre guaiti dal canile di Saint-Christophe. Un parcheggio ribattezzato “purgatorio acustico” per 70 cani e un numero imprecisato di gatti che, anziché essere coccolati, si beccano il rombo dei pistoni e il frastuono dell’inconsapevolezza umana.
Pare che qualche anima sensibile abbia lanciato una petizione. Il che è già di per sé un evento rivoluzionario, vista la media di attenzione che gli animali ricevono dalle istituzioni: cioè, praticamente solo a Natale, quando si fa il post social con il cagnolino adottato. D’altronde, cosa vuoi che sia un po’ di ansia, tremori e palle da stress per chi non può neppure chiedere un calmante? Un motor show a pochi metri dal canile è come organizzare un rave accanto a un ospizio: legale forse, civile mai.
E non è neanche una questione di animalismo militante. È una questione di decibel e decenza. Perché i cani non votano, ma abbaiano. E stavolta anche i padroni cominciano a ringhiare.
L'acqua informata e il miracolo delle firme: chi l’ha capita è pregato di spiegarla a noi.
Nel frattempo, in Valle d’Aosta accade l’impossibile: una petizione sulla sperimentazione dell’acqua informata in agricoltura (non ridere, è tutto vero) raccoglie mille firme certificate in tre settimane. Altro che liste civiche: qui bastano due gocce di H2O e una manciata di buone vibrazioni per scatenare l’entusiasmo popolare. Promotori: “Valle d’Aosta Futura”, “L’Agrou” e “Opera Omnia”. Location della sperimentazione: Saint-Marcel. Costo: 2700 euro in tre anni. Cioè praticamente meno di una consulenza sul logo turistico.
Il governo regionale ha interrotto l’esperimento (forse temeva l’inquinamento delle idee) e ora si trova una parte di popolazione pronta non solo a raccogliere firme ma addirittura fondi per risarcire l’amministrazione. Insomma, una colletta per l’acqua santa. A quando la beatificazione del rubinetto?
La scienza dice poco. Le università tacciono. Ma i promotori giurano che su lattuga e mais i risultati erano “stimolanti”. Noi non osiamo chiedere per chi.
AVS vs Tripodi: la rissa senza esclusione di (tre) preferenze
Nel frattempo, mentre i cani tremano e le lattughe si informano, i partiti si azzannano. O meglio: Elisa Tripodi azzanna AVS, e AVS le restituisce il morso.
In un video social, la (ex?) paladina grillina accusa i rossoverdi di essere in combutta con Lega e Fratelli d’Italia (chiamali scemi), e di remare contro la parità di genere. Apriti cielo, e chiuditi subito. Il comunicato AVS è lungo quanto una delibera sulla forestazione urbana, ma più infuocato di una giunta comunale d’agosto.
Tripodi viene accusata di incoerenza storica, ideologica e persino stilistica. I rossoverdi ricordano a tutti che quando la deputata sedeva in Parlamento votava serenamente coi leghisti i decreti Salvini. E ora? E ora organizza referendum per sostenere una legge elettorale che la sua consigliera regionale aveva appena bocciato. Chiaro no?
AVS invece si prepara alla battaglia del NO: un NO deciso, intransigente, l’unico NO coerente della galassia progressista valdostana. Il referendum sarà il 10 agosto. Una data ideale per discutere di legge elettorale: in spiaggia, tra una granita e un mojito. Resta solo da capire se qualcuno andrà davvero a votare, o se il vero vincitore sarà il solleone.
Per il momento, AVS ha lanciato un invito pubblico alla Tripodi per un seminario a Saint-Denis. Non sappiamo se accetterà. Ma se il confronto avverrà, noi suggeriamo almeno la diretta Facebook. Ci manca giusto un reality show politico con toni da forum pomeridiano.
Postilla del Tombino: gossip da fogna
– Pare che un assessore stia meditando di cambiare pettinatura per rilanciare la propria immagine pubblica. Ma c'è chi giura che la questione è più profonda: non è un problema di look, è proprio l’assenza di idee.
– Un consigliere regionale, per evitare domande imbarazzanti dai giornalisti, si sta allenando a parlare con la mascherina FFP2 anche d’estate. L’obiettivo è non farsi capire neppure quando risponde.
– Infine, indiscrezione dal bar di piazza Chanoux: una nota dirigente pubblica è in attesa della delibera che la spedirà in ferie... a vita. Ma solo se l'acqua informata lo consente.











