Quando un assestamento di bilancio smette di essere un atto tecnico e diventa uno strumento politico vero, succede che le voci dei territori – spesso confinate alle dichiarazioni d’intenti – si trasformino in emendamenti concreti. È questo il senso delle tre proposte firmate dal gruppo consiliare di Rassemblement Valdôtain, che intervengono sul disegno di legge 195 con l’obiettivo di rimettere al centro le esigenze vere delle comunità locali.
A colpire non è solo il contenuto, ma anche il metodo. I consiglieri Stefano Aggravi, Dennis Brunod, Dino Planaz e Claudio Restano scelgono infatti di non aumentare la spesa complessiva, ma di rimodulare risorse già disponibili, spostando l’attenzione là dove – dicono – “vi sono bisogni reali e opportunità strategiche”.
Il primo emendamento interviene sull’articolo 9 del disegno di legge, che prevede un contributo straordinario al Comune di Pont-Saint-Martin per una scuola con vocazione sportiva e montana. RV ne cambia l’impronta, trasformando il progetto in un centro di formazione tecnica avanzata: robotica, automazione, informatica.
Una scelta che non è casuale. “Risponde alla vocazione industriale e manifatturiera della Bassa Valle – spiegano i Consiglieri – e offre una prospettiva concreta di connessione tra istruzione e mondo del lavoro”. In effetti, guardando alla realtà produttiva che va da Verrès a Pont-Saint-Martin, la proposta sembra voler dare un volto contemporaneo all’istruzione professionale, troppo spesso vista come minore. E invece no: qui si parla di futuro, occupazione qualificata, filiere industriali che hanno bisogno di competenze.
Il secondo emendamento riguarda Saint-Vincent e porta in dote un’idea ambiziosa: un polo scolastico innovativo di primo e secondo grado, con forte caratterizzazione sportiva e montana, magari recuperando edifici esistenti. Non solo un’ipotesi, ma una richiesta esplicita che arriva dal territorio e in particolare dai referenti dell’Unité Mont-Cervin.
“È una risposta alle istanze del territorio – sottolineano i consiglieri – e punta a valorizzare le vocazioni locali, contrastare lo spopolamento e rilanciare l’offerta educativa”. E in effetti Saint-Vincent, tra potenzialità turistiche, strutture sportive esistenti e un tessuto urbano che cerca nuove funzioni, si presta bene a diventare laboratorio di innovazione scolastica. Con una sfida non da poco: rendere la scuola attrattiva non solo per chi ci abita, ma anche per chi potrebbe scegliere di trasferirsi.
Il terzo emendamento riguarda una delle spine viarie più note della Valle: l’accesso a Cogne. Le frane, le chiusure, gli allarmi. Da anni si parla di trovare una soluzione, ma finora nulla di concreto si è mosso. Il gruppo RV propone ora un contributo straordinario per avviare lo studio di fattibilità di una via alternativa, coinvolgendo anche i Comuni di Aymavilles e Gressan.
“Non si può più attendere – è il messaggio secco dei consiglieri –. Le comunità hanno bisogno di soluzioni stabili e sicure. Questo intervento è un atto concreto di prevenzione e pianificazione”. E in effetti, in una Valle d’Aosta che si confronta sempre più spesso con eventi climatici estremi, mettere in sicurezza gli accessi ai paesi non è più una scelta politica ma una necessità civile.
In un momento in cui il dibattito politico si gioca spesso sulla cornice più che sui contenuti, i tre emendamenti del RV provano a portare la discussione su un piano pragmatico. Offrono una visione coerente – scuola, territorio, sicurezza – e soprattutto cercano di ridurre il gap tra le risorse pubbliche e i bisogni quotidiani.
“Con queste proposte – concludono Aggravi, Brunod, Planaz e Restano – riaffermiamo il nostro impegno per una programmazione che ascolti i territori e intervenga in modo puntuale là dove vi sono bisogni reali e opportunità strategiche per la Valle d’Aosta.”
Un messaggio che – almeno nelle intenzioni – ha il merito di riportare l’autonomia sul campo dove dovrebbe giocare la sua partita migliore: quello della prossimità, della concretezza e della visione condivisa.











