Un piccolo passo tecnico per l’amministrazione, un grande passo per chi rischia di restare fuori dal mondo del lavoro.
Con 24 voti favorevoli e 9 astensioni, nella seduta del 18 giugno 2025 il Consiglio Valle ha approvato una modifica mirata ma significativa alla legge regionale n. 11/2024, che disciplina i servizi al lavoro e il sistema della formazione professionale in Valle d’Aosta.
Il cuore del provvedimento, proposto dalla Giunta regionale e frutto di un’interlocuzione approfondita con l’Inps, riguarda i progetti di utilità pubblica, eredi degli storici lavori socialmente utili. L’obiettivo? Facilitare l’inserimento lavorativo di persone a rischio di esclusione sociale, offrendo nel contempo un beneficio concreto anche per gli enti locali, chiamati a promuovere questi progetti per la realizzazione di opere e servizi di pubblica utilità.
L’intervento normativo, come ha spiegato il consigliere Roberto Rosaire (UV) in aula, introduce la possibilità di utilizzare lo strumento dei "cantieri di lavoro": una formula già adottata in altre regioni italiane, che consente di attivare progetti temporanei e straordinari con copertura contributiva, anche se non legata a un vero contratto di lavoro. Questo significa che, pur non trattandosi di un’assunzione a tutti gli effetti, le persone coinvolte potranno maturare contributi utili per la pensione. Un segnale non banale, specie in una fase storica in cui il lavoro è sempre più precario e frammentato.
Il provvedimento nasce come adeguamento tecnico-amministrativo, come ha tenuto a precisare l’assessore Luigi Bertschy, e rappresenta uno strumento di politica attiva del lavoro pensato per chi è più lontano dal mercato occupazionale. “Stiamo già lavorando con gli enti locali – ha detto l’Assessore – per attivare i primi bandi nel prossimo mese”.
Positivo anche il commento del capogruppo di RV Stefano Aggravi, che ha apprezzato l’introduzione di regole più chiare per l’attuazione dei progetti: “Il ricorso ai cantieri di lavoro è uno strumento straordinario, che ora può essere utilizzato con maggiore sicurezza giuridica da parte dei Comuni”.
Per i valdostani, questa modifica può rappresentare un ponte tra assistenza e occupazione vera, offrendo dignità, esperienza e un piccolo contributo alla carriera contributiva di chi altrimenti rischierebbe di essere invisibile. Un gesto di concretezza – non rivoluzionario, ma necessario – che fa bene a chi lavora e a chi, finora, non è riuscito nemmeno a ripartire.