La Valle d'Aosta è un laboratorio di sperimentazione della transizione ecologica anche attraverso l’utilizzo di alcuni strumenti messi a disposizione dalla transizione digitale: due passaggi epocali che rappresentano un'occasione formidabile per progettare il futuro della regione alpina. Se ne è parlato oggi, a Bari, alla terza edizione del Festival delle Regioni, organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, quest’anno dedicato al tema “La Regione del futuro tra Digitale e Green: quali competenze per azzerare le distanze?”
Intervenendo al RegionTalk “Azzeriamo le distanze: Una nuova Pubblica Amministrazione per la sfida ai cambiamenti climatici”, che si è tenuto sul palco del Teatro Petruzzelli, il Presidente della Regione Renzo Testolin ha evidenziato che “la montagna è una particolare palestra per osservare i cambiamenti climatici in quanto qui si registrano gli effetti prima che in altri ambienti e con maggior magnitudo”. Confrontandosi con Nello Musumeci, Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Francesco Acquaroli, Presidente Regione Marche, Alessandra Todde, Presidente Regione Sardegna e Vito Pertosa, Presidente Angel Holding, il Presidente Testolin ha aggiunto: “La grande sfida è pertanto individuare gli aspetti negativi e valorizzare quelli potenzialmente positivi in una logica di adattamento delle popolazioni locali alle nuove realtà ambientali ed ecologiche e, quindi, della loro resilienza territoriale, attraverso l'integrazione del processo di adattamento agli effetti del riscaldamento globale nei percorsi e negli strumenti di pianificazione territoriale”.
Di come l’intelligenza artificiale può aiutare la Valle d’Aosta e in generale le regioni alpine ad affrontare alcune questioni cruciali, anche in parte riguardanti le sfide ambientali, ha parlato nel pomeriggio l’Assessore agli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri. “L’intelligenza artificiale deve essere applicata in maniera attenta sui diversi territori: nel caso della Valle d’Aosta, ma anche di tutta la regione alpina, essa deve riguardare le questioni connesse al cambiamento climatico, le vicende trasportistiche, il soccorso in montagna, la regolazione dei flussi delle acque: sono tutte materie che oggi possono subire una forte accelerazione e un trattamento dei dati enorme che dovranno avere una visione comune di tutte le regioni in collaborazione con lo Stato e con l'Europa che è stata la prima fra tutte a regolare la materia dell’intelligenza artificiale”. Secondo l’Assessore Caveri “la transizione digitale deve vedere le Regioni come protagoniste perché esse sono la democrazia di prossimità e, a seconda delle proprie caratteristiche, possono sperimentare le diverse forme di intelligenza digitale che credo sia il passo in avanti del digitale”.
La Valle d’Aosta ha allestito nel Villaggio delle Regioni, nel centro di Bari, uno spazio dedicato alla promozione turistica e alla valorizzazione dei beni culturali. Inoltre, nella mattinata di oggi, nello spazio incontri, si è tenuta una conferenza in cui Velca Botti, biologa e ricercatrice del Museo di Scienze naturali Efisio Noussan di Saint-Pierre, ha presentato il progetto di studio e di esposizione della mummia della marmotta restituita dal ghiacciaio del Lyskamm nell’estate del 2022, considerata il più antico reperto mummificato d’Italia e datata a circa 6.600 anni fa.
“Abbiamo presentato a Bari le più interessanti attrattive in ambito naturalistico e culturale. Molti visitatori del villaggio delle Regioni – spiega l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz - hanno chiesto informazioni e materiale su due delle nostre ultime novità: la mummia della marmotta del Lyskamm, esposta da giugno al Castello di Saint-Pierre, e l'Area megalitica, inaugurata nella sua interezza lo scorso anno, che, dalla tarda epoca neolitica a oggi, ci presenta un patrimonio di oltre 6000 anni di storia. La curiosità suscitata ci conferma le potenzialità straordinarie e l’unicità dell’offerta culturale della nostra regione”.