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CRONACA | 04 maggio 2024, 08:48

Alluminio nel miele valdostano: Una chiara smentita dall'Associazione Consorzio Apistico della Valle d’Aosta

L'irresponsabile diffusione di un manifesto firmato genericamente da “Comitato microaiuto Valle d’Aosta” e “Manifestazioni per la libertà Valle d’Aosta”

Alluminio nel miele valdostano: Una chiara smentita dall'Associazione Consorzio Apistico della Valle d’Aosta

La polemica ha scosso la tranquillità delle api e degli apicoltori della Valle d’Aosta, con il manifesto affisso in via Mazzini a Aosta firmato dal “Comitato microaiuto Valle d’Aosta” e “Manifestazioni per la libertà Valle d’Aosta”, che sollevava il presunto superamento dei limiti di legge dell'alluminio in campioni di miele valdostano.

Tuttavia, l’Associazione Consorzio Apistico della Valle d’Aosta ha prontamente risposto, mettendo in luce una serie di punti cruciali che invalidano le affermazioni del manifesto.

Innanzitutto, viene precisato che il REG. (UE) 2023/915 della Commissione del 25 aprile 2023, che stabilisce i tenori massimi di alcuni contaminanti negli alimenti, non prevede alcun limite di legge per quanto riguarda la presenza di alluminio negli alimenti in generale, né tanto meno sul miele. Il limite è fissato unicamente per il piombo (Pb), a 0,1 mg/Kg.

Inoltre, si fa riferimento al parere dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), che sottolinea come l'alluminio presente negli alimenti sia dovuto principalmente alla sua naturale presenza, all'uso di additivi alimentari e alla contaminazione da materiali a contatto con gli alimenti. Non vi è alcuna evidenza che il miele valdostano superi i limiti di sicurezza stabiliti da tali organismi.

Le analisi condotte rivelano che anche il valore più elevato di alluminio nel miele (2.82 mg/kg) è ben al di sotto della dose settimanale tollerabile (TWI) stabilita dagli esperti scientifici. In pratica, per superare tale limite, un adulto dovrebbe consumare circa 25 kg di miele in una settimana, mentre un bambino dovrebbe arrivare a 7 kg.

Altrettanto importante è sottolineare la mancanza di chiarezza riguardo alla provenienza dei campioni analizzati e del laboratorio che ha condotto le analisi, oltre alla confusione tra il limite di legge e il limite di quantificazione (LQ).

Infine, si denuncia il danno causato al settore apistico locale, già sotto pressione a causa del cambiamento climatico e della concorrenza sleale da parte di miele proveniente da paesi extra-UE, spesso non conforme agli standard europei di qualità e sicurezza alimentare.

In conclusione, rispondendo alla domanda posta dal manifesto, l’Associazione Consorzio Apistico della Valle d’Aosta afferma categoricamente che l’alluminio nel miele valdostano non supera i limiti di legge. Si richiede pertanto l’immediata rimozione del manifesto e una rettifica accurata delle informazioni diffuse.

In un momento in cui la trasparenza e l'accuratezza delle informazioni sono più cruciali che mai, è fondamentale diffondere la verità per garantire la fiducia dei consumatori e il benessere del settore apistico locale.

red.

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