Nell'intervista con Laurent Vierin, abbiamo approfondito la sua recente rinuncia alla candidatura alle elezioni europee con il movimento "Federalismo ed Autonomie". Vierin ha spiegato che la mancanza di piena condivisione sui contenuti progettuali della proposta ha determinato questa decisione, sottolineando l'importanza della coerenza con i propri ideali. Ha anche evidenziato l'insensibilità dei movimenti autonomisti valdostani verso la collaborazione e la condivisione di progetti comuni. Inoltre, ha condiviso i suoi progetti futuri per promuovere l'autonomia della Valle d'Aosta e difendere le minoranze linguistiche e culturali. Infine, ha ringraziato coloro che hanno sostenuto la sua candidatura, riconoscendo l'importanza del loro sostegno nel rafforzare il suo impegno politico.
Buongiorno Laurent Vierin, grazie per aver accettato questa intervista. Innanzitutto, vorrei chiederti di approfondire la tua recente rinuncia alla candidatura alle elezioni europee con il movimento "Federalismo ed Autonomie". Quali sono stati i motivi principali che ti hanno spinto a prendere questa decisione?
"Buongiorno, grazie a te per l'opportunità di parlare di questi argomenti. La nostra rinuncia è stata determinata dalla mancanza di una piena condivisione sui contenuti progettuali della nostra proposta. Abbiamo ritenuto che fosse importante mantenere la coerenza con i nostri ideali e principi, piuttosto che procedere a tutti i costi verso un obiettivo che non rispecchiasse appieno le nostre convinzioni. In politica, come nella vita, credo che sia fondamentale agire con determinazione e coerenza, evitando di cadere in contraddizioni o ipocrisie".
Hai menzionato la mancanza di sostegno da parte dei movimenti autonomisti valdostani. Puoi approfondire questo punto e spiegarci perché ritieni che ciò abbia evidenziato un'insensibilità da parte di tali movimenti?"
"Certamente. È stato evidente che la maggior parte dei movimenti autonomisti della cosiddetta "Réunion" non ha supportato la nostra candidatura. Questo ha messo in luce una certa tendenza a privilegiare il mantenimento delle proprie posizioni anziché lavorare a progetti comuni basati su ideali e valori condivisi. È un atteggiamento che, purtroppo, può essere interpretato come un segno di insensibilità verso l'importanza di costruire un futuro comune basato sulla collaborazione e la condivisione, piuttosto che sull'interesse personale".
Quali progetti futuri intendi perseguire, nonostante la rinuncia alle elezioni europee, per promuovere l'autonomia della Valle d'Aosta e difendere le minoranze linguistiche e culturali?
"Il nostro progetto "Federalismo & Autonomie" continuerà a essere un punto di riferimento per promuovere l'autonomia della Valle d'Aosta e difendere le minoranze linguistiche e culturali. Vogliamo lavorare per costruire un futuro in cui le differenze culturali e territoriali siano valorizzate e tutelate, sia nella nostra regione che al di fuori dei nostri confini. Continueremo a difendere con determinazione le minoranze linguistiche, le peculiarità culturali delle nostre comunità e le sfide specifiche che la montagna e l'identità alpina affrontano. Questo progetto va oltre le elezioni europee e si inserisce in un impegno a lungo termine per costruire una comunità basata su principi di solidarietà, inclusione e rispetto reciproco".
Infine, quali sono le tue speranze e aspettative per il futuro della politica valdostana, e come pensi che il tuo impegno possa contribuire a questo processo di cambiamento?
"Le mie speranze per il futuro della politica valdostana sono legate a un risveglio dall'endrumià, ossia dalla sorta di torpore o immobilismo che sembra aver caratterizzato recentemente il panorama politico della regione. Spero che si possa tornare a parlare di temi e progetti significativi, guardando al futuro con una visione e un impegno condivisi. Il mio impegno si inserisce in questo contesto, cercando di promuovere una politica basata su principi e valori che possano essere guida per la nostra comunità. Credo che attraverso la coerenza, la determinazione e il dialogo possiamo contribuire a costruire un futuro migliore per la Valle d'Aosta, in cui l'autonomia sia valorizzata e le diversità culturali siano apprezzate e rispettate".
Hai ringraziato chi ha sostenuto questa candidatura, tra cui "Pays d’Aoste Souverain" e "Orgeuil Valdôtain". Puoi raccontarci di più su come il loro sostegno abbia influenzato il tuo impegno politico e la tua visione per la Valle d'Aosta?
"Assolutamente. Il sostegno ricevuto da "Pays d’Aoste Souverain", "Orgeuil Valdôtain" e da tutte le altre persone che hanno creduto e sostenuto questa candidatura è stato fondamentale. Ha rappresentato una conferma della fiducia riposta in me e nel lavoro che stavamo svolgendo. È stato incoraggiante vedere quanto interesse e sostegno ci fosse per la nostra proposta politica, e questo ha rafforzato la mia determinazione nel perseguire i nostri obiettivi. Il supporto delle organizzazioni e delle persone che condividono i nostri valori è stato un motore importante per il nostro impegno a difendere l'autonomia della Valle d'Aosta e le sue specificità culturali e linguistiche".
Quindi il proggetto rimane di attualità?
"Assolutamente anche perché è un progetto che, ricordando Emile Chanoux e rifacendosi alla dichiarazione di Chivasso e al Manifesto di Ventotene, difenda e tuteli realmente le Minoranze Linguistiche, le differenze culturali e territoriali, anche delle piccole realtà, con particolare riferimento alle tematiche della Montagna e dell’identità Alpina".
Un auspicio?
"Che il progetto possa continuare al di là delle elezioni europee, convinti che nel panorama politico valdostano, in primis, serva un risveglio dall’endrumià che si sta vivendo, per ritornare a parlare di temi e di progetti, di azioni che guardano al futuro e non solo al quotidiano, con una visione e un progetto politico, tornando a princìpi e valori, che possano essere da guida per la nostra comunità. Perché , come diceva Nelson Mandela 'Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso' - Ad Maiora, semper!".
Merci