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CRONACA | 14 ottobre 2023, 20:21

La Protezione civile fondamentale per sicurezza dei valdostani

Negli ultimi 20 anni, la Protezione civile valdostana ha effettuato 750 interventi emergenziali per una spesa totale di 95 milioni di euro

Lo storico e mitico direttore della Protezione Civile VdA, Lorenzo Chantre (al centro)

Lo storico e mitico direttore della Protezione Civile VdA, Lorenzo Chantre (al centro)

"Ci ritroviamo oggi a celebrare una ricorrenza rilevante per tutta la comunità valdostana e per la sua storia. Insieme oggi festeggiamo i 40 anni della Protezione civile della Valle d’Aosta. Un compleanno importante perché la nostra Protezione civile racchiude nella sua essenza la natura propria del sistema Valle d’Aosta". Ha esordito così il presidente della Regione, Renzo Testolin, nel celebrare l'anniversario dell'istituzione in Valle d'Aosta della Protezione Civile.

"I valdostani, pur consapevoli e fieri della bellezza della loro terra - ha aggiunto - hanno dovuto confrontarsi da sempre con un territorio difficile, a volte ostile. E’ stata quindi naturale l’applicazione del principio di sussidiarietà e del concetto di mutua assistenza, di cui le corvée, le consorterie e le prime associazioni di volontariato dei vigili del fuoco sono state le espressioni che hanno caratterizzato la storia sociale di tutti i nostri comuni.

La storia della Valle d’Aosta è un po’ la storia della sua Protezione civile, ante litteram, in quanto sono le stesse organizzazioni dei nostri villaggi e delle nostre comunità che tendono – in una logica di reciproca collaborazione e di reale collaborazione – a operare insieme per la sicurezza della collettività e del territorio".

Negli ultimi 20 anni, la Protezione civile valdostana ha effettuato 750 interventi emergenziali per una spesa totale di 95 milioni di euro. A ricordarlo è il capo della Protezione civile della Valle d'Aosta, Valerio Segor, durante il convegno "La Protezione civile valdostana: una sinergia vincente tra Stato e Regione", che si è tenuto questa mattina a Palazzo regionale ad Aosta per celebrare i 40 anni della Protezione civile valdostana. "In futuro bisogna continuare a fare sempre più sistema", dice Segor, ricordando che la Protezione civile non è solo soccorso ma anche previsione e prevenzione dei rischi. "Dobbiamo lavorare su comunicazione e divulgazione per aumentare la cultura del rischio nella nostra società e vogliamo tornare a fare le esercitazioni- prosegue Segor-. Ci attendono delle sfida come il cambiamento climatico e le strategie per adattarci. A questo proposito, avremo dei fenomeni più intensi e più frequenti: non dobbiamo pensare per forza all'alluvione o alla colata ma anche a fenomeni più lenti ma dalle conseguenze importanti come la carenza idrica. Le nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale, ci aiuteranno a fare meglio". Segor si sofferma poi sul ricordo di Silvano Meroi, ex capo della Protezione civile valdostana, morto lo scorso marzo. A lui è stata intitolata la Centrale unica del soccorso.

Valerio Segor

"La Région Vallée d'Aoste est la première région à avoir créé une organisation de protection civile en 1983". C'est ce qu'a expliqué Elvezio Galanti, ancien directeur général du département national de la protection civile, qui a parlé ce matin au palais régional d'Aoste lors de la conférence "La protection civile valdôtaine : une synergie gagnante entre l'État et la région", à l'occasion du 40e anniversaire de la protection civile valdôtaine. "La Protection civile nationale, celle de Zamberletti créée après le tremblement de terre d'Irpinia en 1980, est née en 1982. En 1983, la Vallée d'Aoste était déjà prête", se souvient Galanti. Il explique que la plus petite région d'Italie est "un laboratoire" avec "sa propre spécificité institutionnelle". "Au niveau national, c'est de la Vallée d'Aoste que nous avons appris la culture des avalanches et de la montagne- dit-il-, et au niveau de la communication, c'est grâce à la Vallée d'Aoste, qui faisait déjà quelque chose de similaire, que nous avons produit la brochure La Protezione civile in famiglia". Il conclut : "Nous nous sommes nourris de votre expérience et vous êtes toujours sortis de votre autonomie". Piero Lucat, ancien coordinateur régional des autorités locales, des services préfectoraux et de la protection civile, a parlé des spécificités du modèle opérationnel de la protection civile valdôtaine, en insistant sur deux "simplifications" qui le distinguent, à savoir l'importance du président-préfet et la particularité du système sanitaire valdôtain, qui se compose d'une seule unité sanitaire locale. Le chef du département national de la protection civile, Fabrizio Curcio, est également intervenu lors de la conférence avec un message vidéo, rappelant que "le système national est basé sur les relations avec nos régions".

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