Il 24 maggio è stata presentata la richiesta, sottoscritta da 3.363 elettori, di referendum consultivo su proposta di legge di riforma del sistema elettorale. Ai sensi di legge la richiesta andava iscritta all'ordine del giorno del Consiglio regionale del 22-23 giugno in modo che il Consiglio potesse prendere una decisione, positiva o negativa, sullo svolgimento del referendum.
Cosa che il Presidente del Consiglio non ha fatto. Il 28 giugno una delegazione del Comitato per la riforma elettorale si è incontrata con il Presidente del Consiglio chiedendogli di iscrivere il punto al Consiglio del 13-14 luglio. Anche in tale occasione il Presidente non ha preso nessun impegno.
Eppure si tratta di un atto dovuto. A questo punto il CRE ha chiesto a quattro consiglieri regionali, sostenitori dell'iniziativa popolare, di depositare una mozione con cui il Consiglio delibera lo svolgimento del Referendum consultivo (alleghiamo il testo della mozione).
Siamo al paradosso per cui ci sono alcuni consiglieri e gruppi consiliari che non solo sono contrari al referendum consultivo, istituto previsto dalla legge n. 19 /2003, ma non vogliono neppure che il Consiglio si possa esprimere. Sono in corso manovre ingiustificabili per impedire che la popolazione possa manifestare il suo orientamento su una riforma cruciale per tutta la società valdostana.
Il Comitato per la riforma elettorale