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Consiglio Valle Comuni | 05 ottobre 2021, 22:00

Tavolo Progetto Civico Progressista boccia cambio capogruppo Consiglio Valleregioane

Il Tavolo di coordinamento di PCP, riunitosi martedì 5 ottobre, ha preso atto con rammarico, amarezza e disappunto della richiesta di cinque consiglieri regionali (Alberto Bertin, Paolo Cretier, Jean-Pierre Guichardaz, Antonino Malacrinò e Andrea Padovani) di sostituire la capogruppo, Erika Guichardaz, con uno di loro

Tavolo Progetto Civico Progressista boccia cambio capogruppo Consiglio Valleregioane

COMUNICAZIONE POLITICA AUTOGESTITA - Il Tavolo di coordinamento di PCP all'unanimità Sarah Burgay, Carla Buzzelli, Gianni Champion, Paolo Cristallini, Raimondo Donzel, Carmela Fontana, Diego Foti, Luigi Giunta, Luca Peano, Fabio Protasoni, Elio Riccarand, Eugenio Torrione, Sabina Vuillermoz.

Rammarico perché Erika Guichardaz in questo primo anno di presenza in Consiglio regionale ha operato bene e con grande impegno, studiando i dossier e favorendo il confronto ed il dibattito.

Una donna capace che viene accantonata per avere alla guida del gruppo qualcuno meno deciso ed incisivo sui punti programmatici di PCP. Amarezza perché i consiglieri regionali che si sono espressi per la sua sostituzione, tutti uomini, lo hanno fatto in aperto contrasto con lo spirito e la lettera che caratterizzano PCP. Tutti i componenti della lista PCP alle regionali, per poter essere candidati, hanno sottoscritto un impegno formale ad individuare come gruppo consiliare il Gruppo allargato (GAR), che è composto non solo dai consiglieri eletti, ma anche dai primi due esclusi e da altre tre persone indicate dalle forze e dai soggetti politici sostenitori di PCP.

Alla riunione del GAR, regolarmente convocata per lunedì 4 ottobre, i 5 consiglieri non hanno nuovamente partecipato, ma hanno organizzato una riunione dei soli consiglieri che, per gli accordi interni di PCP, non aveva nessuna legittimità. La scelta di avere un gruppo consiliare largo, osteggiata da alcuni, è stata fatta proprio per superare la separazione fra politica e partecipazione ed immaginare il lavoro del consigliere come rappresentativo di una parte dell'elettorato più ampia possibile.

Tutti i candidati si sono inoltre impegnati, qualora eletti, a portare avanti il programma depositato ed anche a versare alla coalizione una quota prestabilita con percentuali specificate degli emolumenti consiliari.

Un impegno che i 5 consiglieri non hanno rispettato, tanto che si sono autoridotti unilateralmente la percentuale dovuta ad un terzo di quanto si erano impegnati a versare. I consiglieri citati, inoltre, non rispettano vari punti sia del Programma di PCP, sia del Programma di legislatura concordato a ottobre 2020 per dare vita all’alleanza autonomista-progressista. Infine non riconoscono gli organismi partecipativi di PCP, Assemblea Generale, Tavolo di coordinamento, Tavoli tematici. Sono cinque persone che agiscono a titolo personale e non certo a nome di PCP. Nessuno di loro è, di conseguenza, legittimato a fare il capogruppo di una coalizione come PCP, di cui non riconosce il ruolo, le regole, le indicazioni e con cui ha preso degli impegni che non rispetta.

Per il Tavolo di coordinamento solo le Consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli possono essere considerate rappresentanti a pieno titolo di PCP. Gli altri, che in tutta evidenza non si riconoscono nel Progetto di PCP, dovrebbero valutare l’opportunità di dar vita ad un nuovo gruppo consiliare, con altra sigla. Il Tavolo esprime in conclusione il proprio disappunto per l'azione divisiva messa in atto, in contrasto con il grande sforzo unitario fatto per costruire PCP che nello scorso autunno è stato premiato dagli elettori.

Anche nelle recenti elezioni amministrative in Italia il campo progressista ha ottenuto buoni risultati laddove ha saputo unire e tenere insieme sensibilità diverse, ma solidamente cementate sul piano programmatico.

ascova

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