Si è svolto nelle giornate di giovedì 12 e venerdì 13 giugno, presso la sede storica dell’Università della Valle d’Aosta, l’evento “Rural Lab – Laboratorio per lo sviluppo rurale partecipativo”, prima iniziativa organizzata nell’ambito della convenzione recentemente sottoscritta tra il GAL Valle d’Aosta e il Centro GREEN dell’Università della Valle d’Aosta.
Dopo un pomeriggio di seminario introduttivo sul tema degli strumenti a supporto dello sviluppo locale, quali la Strategia Nazionale Aree Interne e il programma LEADER, i giovani partecipanti, suddivisi in gruppi, sono stati coinvolti in un laboratorio di co-progettazione incentrato sul riutilizzo e la rigenerazione di beni e spazi abbandonati e sottoutilizzati.
Gli edifici oggetto di analisi sono stati selezionati tra quelli censiti nell’Atlante digitale del patrimonio architettonico sottoutilizzato della Valle d’Aosta, realizzato dall’Istituto di Architettura Montana del Politecnico di Torino, in collaborazione con Fondazione Courmayeur Mont Blanc, GAL Valle d’Aosta e Celva.
Il lavoro dei due gruppi ha condotto all’elaborazione di idee progettuali molto interessanti e diversificate. Un caso si è concentrato su un edificio localizzato nell’Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin, per il quale è stato proposto un riutilizzo in chiave agricola, con spazi multifunzionali che possano accogliere un’agri-scuola per bambini 0-6 anni, un’area dove poter ospitare un mercato agricolo settimanale e locali per la realizzazione di laboratori, eventi culturali ed iniziative organizzate in collaborazione con le aziende agricole del territorio.
La seconda idea ha invece considerato un bene collocato nell’Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis, con un risultato molto differente, maggiormente focalizzato sull’attrazione di nuovi residenti. Una parte dell’immobile verrebbe infatti destinata ad abitazioni per affitti a lungo termine mentre un’altra porzione verrebbe adibita a spazio polifunzionale condiviso, a disposizione per co- working, attività ludico-ricreative e momenti di socialità aperti a tutta la collettività.
“Si tratta naturalmente di idee allo stato embrionale – commenta Marta Anello, coordinatrice del GAL Valle d’Aosta – ma siamo comunque rimasti piacevolmente sorpresi dalle proposte che i partecipanti sono riusciti ad elaborare nel tempo limitato che avevano a disposizione. In piena libertà, i due gruppi si sono orientati su tematiche completamente diverse, ma tutte ugualmente rilevanti e considerate come bisogni ancora da soddisfare sul territorio valdostano”.
Visto l’interesse dimostrato dai partecipanti, i risultati di questa prima edizione del Rural Lab costituiranno la base per costruire la prossima e per ampliare le attività mirate al coinvolgimento dei giovani nelle tematiche legate allo sviluppo locale.