A lanciare la pietra è il segretario del PD valdostano, Luca Tonino, dopo l’incontro con Union Valdôtaine e centro autonomista: «Abbiamo chiesto una proposta politica non solo per il Comune di Aosta ma anche per il futuro governo della Regione. E ora aspettiamo una risposta», ha dichiarato.
Il PD rivendica il proprio ruolo di interlocutore privilegiato ad Aosta e chiede continuità anche a livello regionale. Ma su un punto Tonino è categorico: «All’ipotesi di una stessa coalizione con Forza Italia abbiamo detto no». Un’esclusione netta che fotografa la distanza strutturale tra i due mondi. E non manca un tono di amarezza per la chiusura dell’esperienza amministrativa aostana: «I nostri interlocutori hanno voluto chiudere tutto: maggioranza, incarichi, perimetro politico. Ne prendiamo atto, anche se non la pensiamo allo stesso modo».
La replica azzurra non si fa attendere. In una nota firmata dalla coordinatrice regionale Emily Rini, Forza Italia Valle d’Aosta rispedisce le critiche al mittente: «Esprimiamo stupore per le parole del segretario del PD. Forza Italia è da sempre chiara e coerente: siamo alternativi alla sinistra che ha governato Aosta portandola al degrado amministrativo e urbano».
Nessuna ambiguità, ribadiscono gli azzurri: «Non siamo noi ad aver cambiato posizione. Siamo alternativi alla sinistra, non al mondo autonomista con cui, pur nelle differenze, si possono cercare convergenze». È una frase che vale doppio: serve a marcare le distanze con il PD, ma anche a tendere la mano verso quel centro autonomista che oggi appare incerto, se non addirittura silenzioso.
La bordata arriva secca, forse più per marcare il territorio che per replicare davvero a un attacco: Forza Italia Valle d’Aosta risponde al segretario del PD, Luca Tonino, ribadendo il proprio posizionamento politico. Un modo per dire: nessun flirt con la sinistra, nessuna ambiguità, nessuna nostalgia per le larghe intese.
Il comunicato è netto e, almeno nelle intenzioni, chiarificatore: «Siamo alternativi alla sinistra che ha governato Aosta portandola al degrado». La critica non è solo politica, ma anche gestionale, con un j’accuse diretto all’amministrazione attuale — dove il PD ha ricoperto ruoli di peso — e una sottolineatura maliziosa: «Sono gli stessi alleati attuali del PD a chiedere discontinuità rispetto a quell’esperienza fallimentare». Un modo per alimentare divisioni nel campo avversario?
Ma c’è un passaggio ancora più interessante sul piano strategico: Forza Italia si definisce “centro del centrodestra” e apre un varco verso il mondo autonomista, dichiarandosi non alternativa a quest’ultimo. Un posizionamento che sembra cucito su misura per il contesto valdostano, dove le dinamiche locali non sempre seguono gli assi politici nazionali. La frase chiave è questa:
«Non siamo alternativi al mondo autonomista, con il quale, pur nelle differenze, è possibile ricercare convergenze».
Un messaggio trasversale? Un invito al dialogo? Oppure un avvertimento agli alleati di destra più rigidi? Qui l’ambiguità, se c’è, è strategica: si ribadisce l’alternatività alla sinistra, ma si tiene aperta la porta all’universo autonomista, probabilmente per non chiudersi troppe opzioni in vista delle comunali e delle regionali.
Il tono assertivo del comunicato nasconde anche una postura difensiva. L’invito a "rileggere le dichiarazioni degli ultimi cinque anni" suona come una risposta al sospetto (o all'accusa) di ambiguità o trasformismo. Segno che, forse, dentro Forza Italia qualcuno ha percepito il rischio di essere rappresentati come “negoziatori trasversali” più che come soggetto pienamente collocato.
In sintesi, Forza Italia valdostana rilancia il suo marchio: centro liberale, dialogante con l’autonomismo, ma fermamente contraria alla sinistra. Un modo per mantenere agibilità su più tavoli, senza però farsi tirare in ballo in polemiche che rischiano di metterla all’angolo.
E la replica al segretario Tonino diventa, in fondo, un pretesto per marcare la linea e rilanciare la candidatura politica del partito, in una fase in cui il centrodestra — a livello locale — è ancora alla ricerca di una regia chiara.
Il duello verbale si chiude con l’invito, piuttosto piccato, che Forza Italia rivolge a Tonino: «Rilegga le nostre dichiarazioni degli ultimi cinque anni: sono tutte improntate alla trasparenza e alla coerenza. È su questi principi che continueremo a lavorare per la Valle d’Aosta».
Nel frattempo, gli autonomisti — quelli veri o presunti — osservano. E tergiversano. Chi spera in una coalizione larga dovrà prima sciogliere più di un nodo. Perché, al momento, tra il PD e Forza Italia non ci sono ponti, ma barricate.










