Da oggi la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, è cittadina onoraria di Ollomont. Le chiavi le sono state consegnate oggi le chiavi del comune. E' stata una bella cerimonia preceduta da un importante appuntamento istituzionale promosso dal Sindaco, David Vevey.
il Presidente del CELVA, Franco Manes, il Sindaco di Charvensod (componente del Consiglio di Amministrazione) e il Sindaco di Arvier (Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Unités des Communes Valdôtaines), hanno portato alla Ministra il saluto del sistema degli Enti Locali della Valle d'Aosta.
Nel corso dell’incontro, in un clima estremamente cordiale e costruttivo, sono stati affrontati alcuni temi prioritari per gli enti locali valdostani, tra cui il ruolo e le responsabilità dei Sindaci e degli amministratori pubblici nel contesto montano e la richiesta di attenzione sempre maggiore ai territori di montagna e ai piccoli Comuni da parte del Governo.
Augurando buon lavoro alla Ministra e auspicando per il futuro ulteriori momenti di confronto è stato consegnato a nome del sistema degli EELL valdostani un documento sintetico in cui sono stati evidenziati i temi affrontati.
Si tratta di un documento incentrato sulla tutela e la valorizzazione delle zone montane che sono principi sanciti dalla Costituzione (art. 44). "Le aree montane italiane, oltre a custodire un inestimabile patrimonio culturale, naturalistico e ambientale - si legge nella nota - soffrono di evidenti svantaggi strutturali permanenti, legati alle caratteristiche altimetriche, morfologiche e climatiche, che portano a difficoltà di accesso ai servizi, criticità nei collegamenti, fenomeni di spopolamento e abbandono del territorio.
Per il Celva è quindi quanto mai necessaria la costituzione di una “Agenda per la Montagna”, che definisca un quadro strategico di sviluppo delle aree montane, in particolare in termini di servizi pubblici, digitalizzazione, innovazione e sostenibilità.
Altro punto impoertante la normativa e la responsabilità dei Sindaci per le quali viene sollecitata l'approvazione di una Legge sulla Montagna e, più in generale, la condivisione di un quadro normativo organico, riveste carattere di urgenza e imprescindibilità, tenuto conto anche del riconoscimento – espresso a più riprese da parte del Governo - della centralità della Montagna nelle politiche di rilancio del Paese.
"La normativa - hanno spiegato i sindaci alla Ministra - deve porre particolare attenzione al ruolo degli Amministratori comunali, individuando gli strumenti per sollevarli dalle responsabilità legate ai rischi dell’amministrare in montagna, ma non direttamente riconducibili al loro operato (es. dissesto idrogeologico, cambiamenti climatici...), garantendo, al tempo stesso, la corretta gestione e l’ottimale fruizione del territorio".
In Valle d’Aosta molti Comuni sono caratterizzati da grandi estensioni territoriali e scarsa densità abitativa (la densità abitativa in Valle d’Aosta è di 38,04 abitanti/km2 a fronte di una media nazionale di circa 197 abitanti/km2). È quantomeno opportuno proseguire il percorso di riforma della giustizia, con interventi mirati sulla Pubblica Amministrazione, in primis addivenendo all’eliminazione del reato di abuso di ufficio per gli Amministratori pubblici.
Risorse finanziarie e fiscalità
I sindaci chiedono che "All’interno di un rinnovato e organico quadro normativo e di rafforzati modelli di governance della Montagna, è necessario individuare opportune e mirate misure finanziarie e introdurre una fiscalità di vantaggio per le aree montane".
Per questi chiedono:
➢ Destinare un’importante parte dei fondi europei per il sostegno alla Montagna, per interventi di rafforzamento delle infrastrutture, per la gestione del territorio, per l’erogazione dei servizi fondamentali e per favorire lo sviluppo di nuova occupazione e la crescita sostenibile delle comunità.
➢ Finanziare leggi di settore in maniera strutturata e continuativa, anche attraverso misure di semplificazione, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo socioeconomico, la sostenibilità, la crescita e la diversificazione dell'economia.
➢ Elaborare una specifica fiscalità di sviluppo, proporzionale e differenziata per territorio, che consenta di generare nuova occupazione, mantenere in vita le attività socio economiche esistenti, assicurare il mantenimento dei servizi, ad esempio attraverso l’introduzione di aliquote fiscali ridotte, la revisione delle imposte e dei canoni di concessione, l’agevolazione dell’acquisto di beni e servizi da parte delle amministrazioni pubbliche, la previsione di incentivi specifici per la popolazione e i lavoratori".
Infine ma non ultimo: "Occorre inoltre ragionare attentamente, in maniera condivisa, sul ruolo futuro degli enti locali per quanto riguarda l’impiego autonomo e coordinato delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)".