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Governo Valdostano | 20 marzo 2021, 19:15

'Rumors' di malumori politici tra nomine mancate e altre confermate

'Rumors' di malumori politici tra nomine mancate e altre confermate

Il professionista aostano Paolo Vietti è stato riconfermato alla presidenza della Rav, il tratto autostradale che collega Aosta a Courmayeur e al Monte Bianco.

Nei giorni scorsi sono stati avvertiti seri scricchiolii nella maggioranza regionale, l’intensificazione dei 'rumors è preoccupante, non solo più le divergenze con il PCP tengono banco, il Presidente Erik Lavevaz ha dovuto cedere per lo stralcio di un articolo sulla legge del 2015 a tema ludopatia, ma ora si aggiunge anche il malumore di Stella Alpina, una forza importante per gli equilibri di maggioranza.

Nella solita spartizione dei posti apicali qualcosa deve essere andato storto. Il consiglio di amministrazione della Rav è in scadenza e Stella Alpina ha proposto alla presidenza Marco Vieren, personaggio politico importante nelle scorse legislature, una candidatura che non è piaciuta all'Uv tanto da non riuscire a trovare un accordo ed essere costretti a rimandare la seduta.

L’opera di convinzione nei confronti di Stella Alpina è riuscita in un secondo incontro tanto da poter riconfermare il presidente della società autostradale che sarà coadiuvato dall’ex presidente della BCCV e da Ludovica Gambardella, in forza al PCP; rimane da districare il nodo del malumore di Stella Alpina e si starà alla finestra per capire come e quando riusciranno a scioglierlo.

Le nomine nelle partecipate regionali sono a tempo e quando scadono vengono accettate di buon grado così magari ci sarà poi un turno successivo. I consiglieri uscenti Rav hanno fatto molti apprezzamenti sulla società di cui hanno fatto parte, una società sempre brillante ma che negli anni passati qualche discussione l’ha generata. Gli aumenti sproporzionati, tanto da essere tra le autostrade più care d’Italia, sono stati mal digeriti dagli utenti, che non si sono ripetuti ultimamente; dobbiamo però fare i conti con il periodo di pandemia, con la chiusura delle regioni, il 2020 e il 2021 non porteranno certo sorrisi.

Ad aggravare i bilanci poi, contribuirà la chiusura degli impianti da sci, una voce molto importante che, almeno nell’ultima stagione verrà a mancare. Forse non si è voluto dare una patata così bollente ad un dirigente 'nuovo', sperando che l’esperienza di chi aveva già gestito la società contribuisca ad alleviare le ripercussioni che il maledetto virus sta generando. La regione Valle d’Aosta è socio minoritario, magari si potrà scaricare il barile sulle pressioni del socio di maggioranza. Chissà? Quello che rimane e che è certo è il malumore di una parte importante della politica di maggioranza regionale e qualcosa si dovrà fare per azzittire quei 'rumors' che tanto preoccupano e poter ritornare serenamente a quel silenzio politico che è imperversato negli ultimi tempi.

Moreno Rossin

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