Un'assemblea convocata con un solo giorno di preavviso (senza i 10 giorni previsti da statuto) e mossa da motivazioni di urgenza non giustificata dall’Ordre du Jour nel quale non erano indicati temi particolarmente urgenti. A sorpresa, invece sono arrivate le dimissioni dei vertici del comité de direction della Jeunesse Valdôtaine, e in particolare del presidente Marco Carrel.
Dimissioni queste ultime, che a dire del diretto interessato erano state decise già nel mese di Marzo; e allora perché aspettare i 15 giorni precedenti la presentazione delle liste per renderle ufficiali e lasciare la JV senza una guida durante una delle campagne elettorali più difficili della storia dell’UV e della Valle d’Aosta?
Durante l’assemblea si è sviluppato un ampio e argomentato confronto, il quale ha messo in evidenza come in questi anni siano stati commessi errori, a volte anche importanti e riconosciuti da tutti, da parte del Mouvement e che hanno sicuramente influito anche nel dialogo tra la Jeunesse e i vertici dell’Union Valdôtaine.
Tuttavia, siamo convinti che il ruolo dei giovani sia quello di contribuire, lavorando insieme, a costruire un’Union Valdôtaine nuova, pluralista e trasparente che possa ritornare ad essere la casa di tutti gli autonomisti. Siamo convinti che occorra fare un’autocritica profonda e riportare trasparenza, competenza e coerenza all’interno del nostro movimento, siamo convinti che l’UV non sia quella che viene dipinta dall’opinione pubblica, ma un contenitore di idee con storia, tradizione e radici forti e, soprattutto, aperta al confronto per cercare soluzioni tangibili e reali per la nostra Regione!
Purtroppo, ieri sera siamo stati protagonisti di una bruttissima pagina per il nostro movimento giovanile. Da giovani abbiamo sempre chiesto coerenza a chi abbandonava da un giorno all’altro un partito cambiando casacca, a chi per i propri interessi elettorali sosteneva a fasi alterne maggioranze raffazzonate, votava bilanci in commissione per poi arrivare in Consiglio e votare contro, e potremmo andare ancora avanti per ore.
Proprio per tutti questi motivi ieri sera abbiamo chiesto all’animateur dimissionario un’azione di coerenza nel rispetto della Jeunesse tutta e delle posizioni prese in questi anni, anche e soprattutto partecipando a tavoli importanti all’interno dell’UV.
Abbiamo proposto ai membri dimissionari di firmare un documento in cui si impegnavano a non candidarsi in nessuna lista civica o politica diversa da quella dell’UV in questa tornata elettorale.
A differenza del vice Merlet e della tesoriera Ponzetti, i quali non hanno esitato a rispondere affermativamente, l’ex presidente Marco Carrel ha rifiutato la nostra proposta scoprendo le carte di una mossa che, più che identitaria e di critica interna al movimento, a noi sembra elettoralmente scaltra e rappresentativa di una vecchia politica da prima repubblica che noi giovani rifiutiamo di voler portare avanti!
La politica ha fallito, diceva Carrel in un CP del 13 maggio 2020, si è vero, ha fallito nel suo intento di formare giovani con una mente libera e desiderosi di cambiare le cose, ha fallito nella sua parte più nobile, ha fallito perché qualche giovane ha contribuito a farla fallire. Noi nella politica vera, sana e nuova ci crediamo e lavoreremo incessantemente per farlo capire alla popolazione che cambiare in meglio si può! Vive la Jeunesse Valdôtaine e Vive la nouvelle Union Valdôtaine que nous irons bâtir #ENSEMBLE
Des Membres de la Jeunesse Valdôtaine