Ha suscitato, come era intenzione degli scriventi, un dibattito sulla rete la lettera che nove magistrati residenti in Valle d’Aosta hanno sottoscritto in merito alle restrizioni imposte dal Governo per l’emergenza covid 19 e che Aostacronaca ha pubblicato martedì 21 aprile. “Non è un attacco all’operato delle forze dell’ordine – ha precisato in un’intervista al Tg3 della Vale d’Aosta uno degli estensori, il presidente del Tribunale Eugenio Gramola – ma uno spunto di riflessione sulla congruità delle misure assunte anche in riferimento alla particolarità del territorio valdostano.”
La lettera dei magistrati valdostani ha avuto vasta eco sui social anche per una lunga (oltre cinque minuti) dichiarazione di Vittorio Sgarbi che ha definito l’intervento dei magistrati “parole di civiltà e speranza” e “segnale di intelligenza”.
“Stare chiusi in casa in sei in cinquanta metri quadrati – si è chiesto Sgarbi – è forse più igienico che fare una passeggiata da soli in un bosco o su una spiaggia?” Il critico non ha lesinato le accuse al Governo che i decreti sulla segregazione ha emanato parlando di “cittadini umiliati da norme anticostituzionali.”
Il post di Sgarbi su Fb ha finora registrato circa 300mila visualizzazioni.