Già quando presentammo per la prima volta la proposta di tagliare l’addizionale IRPEF sui primi tre scaglioni di reddito (sino ai 55.000 euro) le critiche non mancarono. Il primo atto di rottura che il Governo Fosson fece fu quello di levare con un tratto di penna la nostra proposta, sostituendola con futuri sgravi IRAP. Una scelta i cui effetti nel concreto ancora oggi non si sono visti.
La principale critica che viene fatta semplifica il tutto nel dire “alla fine si risparmiano soltanto 184 euro!”. Perdonatemi, ma credo che qualcuno oltre ad essersi dimenticato il senso dei soldi, perché sono sempre risparmi che contribuiscono alle spese del singolo contribuente e/o della sua famiglia, non capisca (o non vuole capirlo, ancora una volta) che la de-tassazione è il primo passo per cambiare la Valle d’Aosta.
L’applicazione concreta della norma di attuazione 184,50 ha due significati importanti. Il primo è quello di dimostrare che la vecchia politica della redistribuzione non può essere il futuro della nostra Autonomia. Il secondo è quello di applicare nel concreto una misura di giustizia fiscale a favore della classe media e dei redditi minori (fino a 15.000 euro), il nervo forte della nostra Comunità.
Denigrare oggi una misura di questo tipo, che caratterizza fortemente la nostra proposta di alternativa politica per la Valle d’Aosta, significa dire chiaramente che si è contrari al taglio delle tasse e soprattutto non avere rispetto di chi sa che 184,50 euro risparmiati hanno un grande valore, in particolare di questi tempi.
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