/ POLITICA

POLITICA | 13 marzo 2015, 12:43

CASINO: Perron, 'Non è più sopportabile il costo del lavoro'

L'assessore regionale alle Finanze, Ego Perron

L'assessore regionale alle Finanze, Ego Perron

Ciclicamente il Consiglio Valle è impegnato a discutere di casinò e vicende connesse. Con l'assessore alle regionale alle Finanze, Ego Perron, aostacronaca.it, cerca di riassumere le questioni  più recenti.

Assessore Ego Perron, che fine ha fatto la task force che nei progetti dell'opposizione che l'aveva proposta doveva supplire alle 'carenze manageriali' del casinò?

"Avevamo accettato volentieri la costituzione di un organismo che potesse bypassare un po’ la logica frigida delle Commissioni e del Consiglio e che permettesse di poter avere delle informazioni  in più sulla casa da gioco. Nella task force mai, da parte mia, si è voluto ragionare con una logica di maggioranza opposizione ma si è cercato di creare tutte quelle condizioni per un lavoro approfondito di conoscenza e di informazioni. Spiace  constatare che certe forze politiche, dopo averla voluta e proposta, dopo solo 4 riunioni abbiano deciso di abbandonarla".

Il costo del lavoro è una delle questioni più scottanti...

"E’ evidente, al di la di chi sarà il prossimo amministratore delegato, che una trattativa sul costo del lavoro sia improcrastinabile e non più evitabile. E di questo anche i lavoratori devono essere coscienti. Non è più sopportabile un costo del lavoro di 56 milioni di euro, al pari di quando il fatturato del casino superava i 100 milioni ei euro".

Come e dove pensate di tagliare?

"Questo deve avvenire a tutti i livelli, dal più basso al più alto, al fine di permettere all’azienda di continuare a fare fronte agli investimenti, a produrre liquidità necessaria per far funzionare l’azienda e per rientrare dai debiti contratti".

La figura di Luca Frigerio è uno dei bersagli dell'opposizione. Recentemente è stata presentata dalla minoranza una mozione resa a dettare i requisiti dei candidati alla carina di Amministratore unico...

"La mozione così presentata ha delle criticità in quanto parametri così rigidi limitano fortemente i criteri di scelta, attuali e futuri.  I manager sono stati sempre scelti attraverso attenta valutazione del curriculum e delle necessità, anche quando si ricorre a procedure come quelle previste dalla legge sulle nomine.  Il mondo dei casinò è comunque un mondo piccolo e non sono tantissimi i soggetti che possiedono competenze adeguate e hanno esperienze certificate".

Perché l'avete respinta?

"Se l'avessimo accolta lo spazio di ricerca risulta ancora più circoscritto e con minori possibilità di individuare una figura adatta. I titoli di studio sono certamente un bagaglio culturale che completa il profilo del manager ma non sono preponderanti rispetto all’esperienza e alla carriera professionale maturata in anni di lavoro. E poi, che l’azienda oggi è composta da due differenti business. Quello d’azzardo e quello alberghiero e questo complica ancora di più la ricerca di manager adeguati".

La mozione parlava anche di retribuzioni...

"Capisco e condivido il ragionamento sulla necessità di risparmiare e di contenere i compensi agli amministratori. Ma nel caso specifico si tratta comunque di una società con due rami d’azienda, hotel e casino, con un fatturato ancora intorno agli 80 milioni e con 1000 dipendenti tra diretti e in somministrazione".

Dunque?

"Dunque si tratta di un’azienda di medio grandi dimensioni dove il mercato stabilisce compensi decisamente superiori a quelli previsti dalla mozione. Non sto dicendo che quello debba essere l’indirizzo ma non credo sia opportuno stabilire con una risoluzione un tetto così rigido. Credo sia più opportuno lasciare spazio ad una equilibrata, e di buon senso, contrattazione su quello che dovrà essere il prossimo compenso dell’amministratore unico".

p.m.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore