Quant'è bello andare a Roma...con i soldi dei contribuenti. Non solo viaggi all'estero in concomitanza con partite di Champions League, per i consiglieri del Gruppo PdL. Ad esempio, scendere nella capitale il primo giorno di primavera del 2010 ad ascoltare Berlusconi in una manifestazione di piazza è stata un'occasione da non perdere.
Dalle carte dell'inchiesta della Procura di Aosta sulle spese irregolari effettuate con soldi pubblici dai consiglieri regionali emerge però che quella trasferta romana di 8 persone fu rimborsata interamente con i soldi del Gruppo consiliare del PdL: complessivamente circa 4.000 euro tra il viaggio aereo e il pernottamento di una notte all' hotel Corona: camera doppia, tripla e quadrupla.
Aggregati al coordinatore regionale Giorgio Bongiorno e al consigliere Alberto Zucchi, viaggiarono e dormire a spese dei contribuenti anche cinque simpatizzanti del PdL, uno dei quali con un'amica al seguito. A Roma tre persone della comitiva hanno mangiato a spese del Gruppo al ristorante “i Due Ladroni” (sic) e al 'Pummarola drink': totale 358 euro. Biglietti augurali di Natale sono costati nel 2010 altri 360 euro.
“Liberali, il ruolo nelle sfide globali della Valle d'Aosta” e 'Storia, attualità e prospettive dell'autonomia Valdostana' sono i titoli di due convegni organizzati dalla segreteria regionale PdL e costati 6.580 euro interamente a spese del Gruppo. Con altri1734 euro è stata pagata una parte degli affitti della sede aostana del PdL. Nel 2010 spese ristorante 12.962, viaggi 6.605 collaboratori 10.059 Secondo gli inquirenti, nel 2009 il Gruppo ha speso illecitamente 11.491 euro al ristorante, 3.363 euro per voli e pernottamenti e 4.369 euro per pagare collaboratori del Partito. Nel 2010 spesi 8.034 al ristorante, 3.571 euro per voli e pernottamenti e 5.500 euro per collaboratori.
Nel 2012 spesi 7.323 euro per ristorazione, 4.392 euro per voli e alberghi e 7.890 euro per pagare collaborazioni. Sempre nel 2012, un assegno da 1.100 euro è stato intascato da una società sportiva valdostana. La ricevuta rilasciata in contropartita è intestata al gruppo consiliare di Alpe. Ai finanzieri che gli hanno chiesto conto del madornale errore, il responsabile dell'associazione ha risposto: “Mi disse Lattanzi di fare così”.