Il governo dell’acqua in Valle d’Aosta cambia timoniere. Nel pomeriggio del 4 novembre, l’assemblea del Consorzio BIM EGA — l’Ente di Governo d’Ambito che gestisce i servizi idrici e i proventi dell’energia — ha eletto Vittorio Stefano Anglesio, sindaco di Introd, nuovo presidente.
L’elezione è avvenuta all’unanimità, con la sola astensione dell’interessato, in un clima che tutti hanno definito “collaborativo e costruttivo”. Anglesio, in carica come sindaco dal 2010 e già vicepresidente del BIM nella scorsa legislatura, succede a Joël Creton.
Assieme al nuovo presidente è stata nominata anche la Giunta del Consorzio, che rappresenta le varie aree territoriali della Valle. Ne fanno parte Raffaele Rocco (Aosta), Federico Barzagli (Valdigne/Mont Blanc), Firmino Thérisod (Grand Paradis), René Cottino (Mont-Émilius), Leo Martinet (Monte Cervino), Gabriella Farcoz (Grand Combin), Morena Danna (Evançon), Matteo Bosonin (Mont Rose) e Alessandro Girod (Walser). Una squadra ampia e rappresentativa, chiamata a lavorare su un tema che riguarda davvero tutti: l’acqua.
Ma che cos’è, esattamente, il Consorzio BIM?
L’acronimo sta per Bacino Imbrifero Montano, un organismo formato dai Comuni attraversati dai corsi d’acqua utilizzati per produrre energia idroelettrica. In parole semplici, è il soggetto che riceve e gestisce i fondi derivanti dalle concessioni delle centrali e li restituisce al territorio, finanziando opere pubbliche, progetti ambientali e infrastrutture.
In Valle d’Aosta, il BIM ha anche un compito in più: è l’Ente di Governo d’Ambito (EGA) per il servizio idrico integrato. Significa che coordina la pianificazione delle risorse idriche, vigila sugli investimenti, e fa da ponte tra Regione, Comuni e CVA, la società energetica regionale.

Il presidente Anglesio ed il direttore del Bim Sara Salvadori
Dietro sigle e acronimi, insomma, si muove un organismo con funzioni molto concrete: assicurare che una parte della ricchezza prodotta dall’acqua resti sul territorio, e che i Comuni possano usarla per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Con il nuovo mandato, Anglesio eredita un ruolo strategico e delicato: da una parte, la gestione delle risorse idriche in un’epoca di siccità e cambiamenti climatici; dall’altra, il rapporto con lo Stato e con le società energetiche, per garantire alla Valle d’Aosta la giusta quota di autonomia e di ritorno economico.
Il neopresidente ha davanti un compito complesso, ma anche una grande occasione: trasformare l’acqua, che da sempre scorre nelle valli valdostane, in un motore di sviluppo e coesione per tutti i Comuni. Perché, come ricorda spesso chi di montagna se ne intende, “l’acqua è un bene pubblico, ma solo se la si governa con responsabilità”.













