Alla residenza per anziani Canonico Boretto di Susa si è svolto un incontro dedicato alla malattia di Parkinson, con medici, esperti e testimonianze dirette. Dalla farmacologia allo sport, dalla creatività alla resilienza personale, un percorso condiviso per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Sabato 20 settembre, alla residenza per anziani Canonico Boretto di Susa (To), un folto numero di persone ha partecipato al convegno Movimento e creatività – vivere il Parkinson, ideato per informare la popolazione sui principali temi della patologia e sui suoi aspetti meno noti. L'incontro è stato occasione per raccogliere informazioni su una malattia ancora poco conosciuta, come sottolineato dalla dott.ssa Cristina Disarò, responsabile dell'area anziani del Con.I.S.A. e promotrice dell'evento.
I lavori si sono aperti con l’intervento del dott. Giuseppe Graffi, geriatra e responsabile medico della struttura ospitante, che ha mostrato alcuni frammenti significativi del film Risvegli. Da qui il collegamento ai primi passi della levodopa (farmaco tuttora più utilizzato per contrastare i sintomi della malattia), per poi passare alla genesi e alle cause, ancora oggi non del tutto chiarite, fino a illustrare le attuali tecniche diagnostiche e terapeutiche che mirano ad alleviare i sintomi e garantire ai pazienti una migliore qualità di vita.
Momento centrale del convegno è stato l’intervento di Gianni Zullo, fondatore dell’Associazione Sportherapy Academy asd aps e ideatore del programma di recupero ETP Educational Tennis Parkinson®. Come lui stesso ha ricordato, è scientificamente provato che i pazienti, oltre al trattamento farmacologico, hanno la necessità di attivare al meglio il sistema motorio con attività idonee e personalizzate. L’associazione sottolinea infatti che esercizio fisico e terapia farmacologica rappresentano un connubio essenziale per il benessere complessivo delle persone con Parkinson.
La presentazione di questo progetto ha permesso ai presenti di comprendere l’importanza di praticare un’attività sportiva adatta alle persone affette da questa patologia, con testimonianze dirette dei risultati già raggiunti. Zullo ha poi invitato i partecipanti a cimentarsi nell’area verde della struttura, attrezzata con rete e racchette, insieme ad alcuni allievi parkinsoniani. Non è mancata una dimostrazione di nordic walking, guidata dall’istruttore parkinsoniano Michele Lombardi.
La conduttrice del laboratorio creativo della residenza, Margherita Petrillo, ha affrontato il tema della creatività, presentando i lavori realizzati dai pazienti della struttura e mettendo in luce l’importanza del confronto con le persone fragili per favorire la riacquisizione delle capacità e il riemergere delle risorse personali.
Infine, toccante e significativa è stata la testimonianza della dott.ssa Filomena Scimia, che ha condiviso la sua duplice esperienza di medico e di persona affetta da Parkinson. Ha raccontato le tappe del suo percorso, dalla diagnosi ad oggi, incoraggiando i presenti ad affrontare la malattia con coraggio e serenità.













