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ECONOMIA | 24 settembre 2025, 12:00

Confcommercio VdA tra nuovi obblighi e sostegno alle imprese

Dal 2025 tutti gli amministratori di società dovranno dotarsi di una Pec personale e comunicarla al Registro delle Imprese. Confcommercio Valle d’Aosta si organizza per accompagnare gli imprenditori, ma chiede meno burocrazia e più semplificazione

Adriano Valieri (sn) e Graziano Dominidiato, ripettivamente direttore e presidente Cobfcommercio Vda

Adriano Valieri (sn) e Graziano Dominidiato, ripettivamente direttore e presidente Cobfcommercio Vda

Un nuovo adempimento burocratico si aggiunge al già fitto calendario delle imprese del commercio e del terziario. Entro il 31 dicembre 2025, infatti, tutti gli amministratori di società dovranno dotarsi di una Pec personale e comunicarla al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.

Un obbligo che nasce con la Legge di Bilancio 2025 e che, come ricorda Confcommercio Valle d’Aosta, estende quanto già previsto per le imprese individuali e le società anche ai singoli amministratori. Il termine inizialmente fissato al 30 giugno è stato prorogato, ma resta comunque un adempimento che pesa sulla quotidianità di chi fa impresa.

«Auspichiamo che queste nuove regole possano essere utili per snellire altre procedure» sottolinea Graziano Dominidiato, presidente di Confcommercio VdA. «Continuiamo a vedere nuovi adempimenti, circolari su circolari, obblighi a cui sottostare. Vorremmo iniziare a vedere qualche semplificazione: veniamo da un periodo complicato, tra obbligo di polizza catastrofale, corsi, Pec per la società, fogli su fogli. Crediamo sia tempo di agevolare chi vuole fare impresa nel rispetto delle regole».

Il messaggio è chiaro: Confcommercio VdA non si limita a informare, ma si organizza per ridurre l’impatto delle nuove regole sulle aziende associate. In questa direzione, la struttura di categoria ha potenziato i propri sportelli imprese, offrendo assistenza diretta per adempiere all’obbligo di legge.

«Ci siamo strutturati per semplificare l'attività e supportare le imprese nell'adempiere agli obblighi burocratici – spiega Adriano Valieri, Direttore Generale di Confcommercio VdA –. Oltre alla PEC, ci occuperemo anche dell'attivazione dello SPID per le imprese, fondamentale per l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione e per la partecipazione a bandi e incentivi. Altro servizio attivo sarà il rilascio della firma digitale, che completa l'ecosistema degli strumenti digitali aziendali».

Parole che testimoniano la volontà di accompagnare gli imprenditori in un processo di digitalizzazione spesso vissuto come farraginoso. Perché se è vero che ogni nuovo adempimento viene presentato come passo verso la modernizzazione, è altrettanto vero che il rischio è quello di appesantire ulteriormente chi già deve destreggiarsi fra margini risicati, concorrenza internazionale e obblighi di legge.

In fondo, la questione non è soltanto tecnica. Ogni nuovo obbligo, ogni sigla aggiunta – Pec, Spid, firma digitale – diventa il simbolo di un’Italia che annuncia semplificazioni ma continua a produrre norme e scadenze.

Il presidente Dominidiato lo dice chiaramente, ma è un messaggio che va raccolto anche dalla politica valdostana: se si vuole sostenere davvero chi fa impresa, bisogna alleggerire il fardello burocratico e ridurre la distanza tra regole e realtà.

La Valle d’Aosta, che fa dell’autonomia la propria bandiera, potrebbe essere il laboratorio ideale per sperimentare percorsi di semplificazione vera: meno carte, meno click obbligati, più spazio alla sostanza. Solo così l’innovazione digitale diventa opportunità e non l’ennesimo ostacolo per chi, ogni giorno, cerca di tenere in piedi un negozio, un bar, un’impresa.

pi.mi.

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