Chi attraversa i tornanti che salgono verso Saint-Nicolas, in Valle d’Aosta, non trova soltanto uno dei belvedere più spettacolari della regione, ma quest’anno, dall’8 al 12 agosto, si imbatterà in qualcosa di più: uno spazio sospeso tra arte e pensiero, dove il paesaggio si fa cornice e contenuto, e la montagna diventa luogo simbolico e reale di passaggio. È qui, nella quiete aspra e generosa di Fossaz-Dessous, che prende vita Artitude 2025, la quinta edizione di un festival che ha saputo crescere, anno dopo anno, come un laboratorio artistico e umano a cielo aperto.
Organizzato dall’associazione ThroughArt e curato da Giorgia Madonno, il festival quest’anno si concentra su un tema tanto universale quanto personale: le transizioni. Il passaggio da una fase all’altra della vita, il mutamento dei corpi e delle idee, il tempo dell’incertezza e della possibilità, della perdita e della rinascita. “Artitude è uno spazio di incontro, un laboratorio collettivo di immaginazione e possibilità”, spiega Madonno. “Questa edizione esplora quei momenti di passaggio che segnano le nostre vite personali e collettive e che possono diventare occasioni di trasformazione.”
Il cuore del festival sarà il Centro Polifunzionale di Saint-Nicolas, base logistica e centro gravitazionale di tutte le attività. Qui si terrà la mostra collettiva Transizioni, che raccoglie le opere di nove artisti italiani, ma anche performance, laboratori per adulti e bambini, talk, incontri filosofici e musicali. Tra i nomi in programma, alcuni volti noti della scena artistica valdostana e non solo: Annie Gadin, Bruno Domaine, Elena Capra, Marco Jaccond, Patrick Passuell, Jean Gadin, Peter Trojer, insieme a facilitatori e collettivi come Urban Sketchers Torino e Love Project.
Un momento particolare sarà la tavola rotonda dedicata alla riflessione sull’arte tradizionale valdostana: “Transizione verso il futuro”, dove artigiani e artisti locali discuteranno di come la tradizione possa evolvere e dialogare con i linguaggi contemporanei senza perdere radici e identità.
Ma Artitude non è solo un cartellone d’eventi: è soprattutto un’idea di comunità e un modo diverso di abitare il territorio. Lontano dai grandi festival urbani, qui l’arte prende forma a partire dal contesto, dai silenzi della montagna, dal dialogo tra artisti e pubblico, dal tempo lento della riflessione condivisa. Non a caso, ThroughArt è un progetto che nasce con l’intento di connettere pratica artistica e crescita personale, generando processi di trasformazione che vanno oltre la semplice fruizione estetica.
“Ogni transizione è anche un rischio – dice una delle partecipanti delle passate edizioni – ma in questo festival, quel rischio si trasforma in apertura, in fiducia, in comunità.” E la scelta di ambientare tutto in un solo luogo, Saint-Nicolas, ne è l’emblema: un unico spazio da esplorare e vivere, in cui ogni evento è anche incontro, ogni attività una soglia, ogni parola un passo avanti.
Nel solco di un’estate valdostana che sempre più si arricchisce di proposte culturali in quota, Artitude 2025 si distingue per coerenza e profondità: non rincorre la spettacolarizzazione, ma costruisce senso. Un festival che non urla, ma ascolta. E invita a guardarsi dentro, in alto, e intorno.
À travers l’art et la montagne, nous passons tous quelque part. Ce festival nous rappelle que les vraies transitions sont celles que nous osons vivre.














