Un incontro simbolico e operativo, in un momento in cui il clima non fa sconti a nessuno
Un pomeriggio denso di contenuti quello di martedì 10 giugno, quando il Presidente della Regione Renzo Testolin ha ricevuto a Palazzo regionale il Capo della Protezione civile nazionale Fabio Ciciliano, a chiusura dell’esercitazione annuale che ha visto coinvolto l’intero Sistema di Protezione civile valdostano.
“È stata l’occasione – ha dichiarato Testolin – per fare il punto su un lavoro importante e condiviso, non solo sotto il profilo operativo ma anche politico-istituzionale.”
All’incontro hanno preso parte anche il Capo della Protezione civile regionale Valerio Segor, il Capo di Gabinetto Paolo Di Nicuolo e Luigi D’Angelo, dirigente del Dipartimento nazionale.
Il tema centrale? Le emergenze climatiche e le risorse per affrontarle. Ma anche il metodo: rapidità, trasparenza e cooperazione.
Il Presidente Testolin è stato chiaro: “Abbiamo condiviso la necessità di mantenere aperto, anche oltre luglio 2025, lo stato di emergenza relativo all’alluvione del 29 e 30 giugno 2024. È una misura indispensabile per garantire procedure snelle e veloci nei lavori di ripristino.”
In parallelo, ha aggiunto, “siamo in attesa del riconoscimento di un nuovo stato di emergenza per le piogge e la nevicata del 16 e 17 aprile scorsi. Come ci ha confermato il dottor Ciciliano, l’istruttoria è in fase avanzata e a breve ci sarà il decreto ufficiale.”
“La cifra complessiva dei danni del 2024 – ha precisato il Presidente – è di circa 160 milioni di euro, a fronte dei quali lo Stato ha già stanziato 57 milioni. A questi si aggiungono 11 milioni dal Ministero del Turismo e quasi 4 milioni dall’Unione Europea. Per la parte restante, stiamo lavorando con il bilancio regionale.”
E per l’evento di aprile? “I danni stimati sono intorno ai 16 milioni. La metà di queste risorse è già stata anticipata ai Comuni, con una legge specifica, per supportare soprattutto quelli più piccoli. Sono in programma ulteriori attività per 12-13 milioni a tutela del territorio.”
Apprezzamento pieno quello espresso da Fabio Ciciliano, Capo della Protezione civile nazionale:
“Nella visita di oggi ho avuto conferma della straordinaria capacità organizzativa della Valle d’Aosta. La collaborazione tra istituzioni è forte, concreta, e rappresenta un modello di riferimento.”
Ciciliano ha poi sottolineato l’importanza dell’intervento tempestivo in occasione dell’alluvione del 2024, che ha coinvolto 64 Comuni: “È stata una risposta rapida e strutturata, frutto di un lavoro sinergico. Il Dipartimento sarà sempre al fianco della Regione, non solo nella gestione delle emergenze, ma anche nella prevenzione e nell’accessibilità ai sistemi di allerta e soccorso.”
Ha quindi concluso: “Il 20% della popolazione italiana ha bisogni speciali in caso di emergenza. L’obiettivo del sistema nazionale è renderlo davvero inclusivo, e la Valle d’Aosta si sta muovendo nella giusta direzione.”
L’incontro tra Testolin e Ciciliano, seppur formale nei toni, ha toccato temi concreti, dimostrando che la Protezione civile non è solo una struttura tecnica, ma uno spazio politico dove si decidono priorità, si stanziano fondi e – soprattutto – si ascoltano i territori.
“Non ci sono scorciatoie – ha concluso Testolin – ma solo lavoro, condivisione e capacità di visione. La nostra autonomia si difende anche così: con serietà e competenza.”