Davanti alla sfida quotidiana del deterioramento cognitivo, c’è chi non si rassegna all’isolamento, alla paura, alla solitudine. C’è chi costruisce alleanze, forma, ascolta, accoglie. È il caso dell’Associazione Alzheimer Valle d’Aosta ODV, che per i suoi 30 anni di attività ha scelto di investire in un progetto tanto semplice nel titolo quanto profondo nel contenuto: “Aiutiamoli–aiutiamoci: stiamo meglio insieme”.
Dal gennaio al giugno 2025, oltre 100 operatori e numerosi familiari sono stati coinvolti in un intenso programma di formazione e supporto psicologico, pensato per migliorare la qualità dell’assistenza e il benessere di chi si prende cura, ogni giorno, di persone affette da demenza e altre forme di declino cognitivo. Il progetto, partito ad Aosta e nella comunità montana Mont Emilius, ha trovato il suo culmine negli incontri conclusivi del 5 e 6 giugno presso la Unité Mont Emilius e la biblioteca di Viale Europa.
Nel dettaglio, la prima fase del progetto ha coinvolto diverse realtà socio-sanitarie:
le strutture residenziali e centri diurni di Aosta (ex Bellevue, via Saint-Martin-de-Corléans e viale Europa),
le microcomunità di Fénis e Gressan,
gli operatori del Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) di Aosta e della Unité Mont Emilius.
A ciò si aggiungono gli incontri di sostegno ai familiari organizzati da anni presso il CSV di Aosta.
Ma la vera forza del progetto risiede nel metodo: un’organizzazione modulare di 10 incontri per ciascun gruppo, per un totale di 26 ore, che unisce formazione tecnica, supporto psicologico e momenti di stimolazione cognitiva condivisa. I partecipanti hanno potuto approfondire la conoscenza delle patologie neurodegenerative, esplorare strategie non farmacologiche e, soprattutto, ritrovare uno spazio di confronto umano. In piccoli gruppi, con la guida di professionisti e volontari, si è parlato anche del peso emotivo dell’assistenza, della necessità di fare rete, di non rimanere soli.
La valutazione della prima fase è ampiamente positiva: gli operatori hanno acquisito strumenti concreti per affrontare meglio la complessità del proprio lavoro e rafforzato il rapporto con i familiari. È emersa una consapevolezza maggiore del ruolo comunicativo, relazionale e psicologico che si intreccia con l’assistenza sanitaria vera e propria.
Alcune criticità legate alla discontinuità nella partecipazione sono state rilevate, ma sono bilanciate da una consapevolezza nuova: non si può curare chi si dimentica di essere persona, se prima non ci si prende cura anche di chi cura.
Da luglio a dicembre 2025, il progetto si estenderà alle Unités des communes Evançon e Mont Rose, coinvolgendo le microcomunità di Brusson, Challand-Saint-Anselme, Verrès, Perloz e Hône, e gli operatori SAD locali.
L’obiettivo resta lo stesso: creare una cultura della cura, dove chi affronta la demenza non è lasciato solo e dove il sapere tecnico si accompagna all'empatia e alla presenza.
Trent’anni di attività sono un traguardo importante per l’Associazione Alzheimer Valle d’Aosta, ma il progetto “Aiutiamoli–aiutiamoci” dimostra che il futuro guarda avanti, con coraggio e speranza.