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ATTUALITÀ POLITICA | 22 maggio 2025, 16:44

Incontro pubblico sul Referendum per una legge più giusta

Sabato 24 maggio ad Aosta un’occasione per riflettere sul significato della cittadinanza italiana e sulla proposta di ridurre da 10 a 5 anni il tempo di attesa per richiederla. Ospite l’attivista Sephani Maddage

Incontro pubblico sul Referendum per una legge più giusta

Una piccola modifica che potrebbe cambiare la vita a milioni di persone. Una proposta semplice ma rivoluzionaria nella sua portata sociale: dimezzare da dieci a cinque anni il periodo di residenza legale necessario per poter avviare l’iter di richiesta della cittadinanza italiana.

È questo il cuore del referendum sulla cittadinanza, di cui si parlerà sabato 24 maggio alle ore 18:30 ad Aosta, nel corso di un incontro pubblico organizzato da Arci VDA, Acli VDA e ANPI VDA presso il Salone Intrecci di via Binel 12. A moderare l’incontro sarà Chiara Isabelle Berard, mentre l’ospite speciale sarà Sephani Maddage, attivista e portavoce nazionale del comitato promotore Dalla Parte Giusta della Storia.

Dietro alla proposta, una realtà che parla da sola: oltre 5 milioni di persone vivono, lavorano e studiano in Italia senza essere riconosciute come cittadine e cittadini. Molti di loro sono nati qui o sono cresciuti tra i banchi delle nostre scuole. Eppure, per ottenere il documento che attesta il loro legame con il Paese che chiamano casa, devono affrontare un percorso lungo, costoso e incerto, che oggi dura non meno di 14-15 anni tra residenza e burocrazia.

Il referendum non stravolge i criteri attuali. Restano invariati i requisiti legali, il controllo sui contributi versati, la conoscenza della lingua e l’integrazione sociale. Ciò che cambierebbe è solo un numero: da 10 a 5 anni, in linea con molti altri Paesi europei dove inclusione e legalità non sono in conflitto, ma camminano insieme.

Durante l’incontro, oltre agli interventi tecnici e politici, ci sarà spazio anche per le testimonianze dirette di cittadine e cittadini valdostani, che racconteranno in prima persona le difficoltà, le attese, le contraddizioni di un sistema che troppo spesso scoraggia, divide e ritarda.

L’invito è aperto a tutte e tutti, perché parlare di cittadinanza significa parlare di comunità, di diritti, di futuro condiviso. Un’occasione per informarsi, confrontarsi e sostenere una riforma possibile, concreta e necessaria.

L’ingresso è libero e gratuito.

pi.mi.

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