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Chez Nous | 07 dicembre 2024, 08:00

Politique stagnante

Non c'è più spazio per la retorica della "ripresa", né per le illusioni su risultati a breve termine. Gli italiani sono sempre più insicuri, impoveriti e incapaci di pensare a un futuro migliore

Politique stagnante

Il Rapporto Censis 2024 non lascia dubbi: l'Italia è intrappolata in una condizione di stasi, in cui i redditi sono calati del 7% in vent’anni, mentre la ricchezza netta pro-capite è diminuita del 5,5% nell’ultimo decennio. È un quadro che disegna un Paese che non cresce, che fatica a risollevarsi, e che vive in un continuo galleggiamento senza una vera spinta verso il futuro. Eppure, questa realtà è ignorata da un governo Meloni che preferisce concentrarsi su annunci pomposi e misure d’emergenza che non risolvono il cuore del problema: la mancanza di un piano di sviluppo a lungo termine.

Non c'è più spazio per la retorica della "ripresa", né per le illusioni su risultati a breve termine. Gli italiani sono sempre più insicuri, impoveriti e incapaci di pensare a un futuro migliore. Il Censis descrive questa condizione come una "sindrome italiana", una continua e rassegnata galleggiamento tra alti e bassi, che non porta mai a un cambiamento significativo. Il governo, invece di affrontare le reali problematiche strutturali del Paese, si limita a rispondere con misure temporanee e simboliche, come i bonus natalizi, che risolvono nulla.

Massimiliano Valerii, direttore del Censis, mette in guardia: l'Italia sta attraversando profonde trasformazioni, ma sembra incapace di gestirle. A fare la differenza non sono le politiche spicciole o gli interventi spot, ma un progetto di sviluppo che investa in sanità, istruzione e settori strategici. Eppure, il governo Meloni, invece di cogliere questa opportunità, ha perso l'ultima occasione per presentare una Legge di Bilancio che investa realmente nel futuro del Paese. Il dato più preoccupante del rapporto è infatti l’85,5% degli italiani che ritiene ormai impossibile salire nella scala sociale. La politica ha fallito nel fornire un’alternativa e si sta limitando a galleggiare insieme alla società.

L’Italia non ha bisogno di celebrazioni stantie o di una propaganda vuota, ma di un’iniziativa seria e mirata. La situazione economica e sociale sta peggiorando, eppure il governo Meloni sembra più interessato a nutrire il suo consenso con promesse di facile consumo che a fare i conti con le difficoltà reali. Il Paese è spaventato, insicuro e, soprattutto, impoverito, e la destra non sta facendo nulla per invertire questa tendenza. Il Censis ci dice che, se da un lato c’è un’illusione di crescita, dall’altro la realtà è un Paese che galleggia, incapace di dare risposte concrete alle sue crisi strutturali.

L’Italia sta rischiando di diventare una nazione intrappolata nel suo stesso disincanto, con una crescente frustrazione e un senso di impotenza che non trova più spazio in una politica che non sa rispondere. La “sindrome italiana” di cui parla il Censis non è un destino ineluttabile, ma una scelta che i politici continuano a perpetuare, incapaci di guardare oltre l’emergenza e di abbracciare una visione di lungo periodo. Invece di immaginare un’Italia che cresce, si sviluppa e si rigenera, il governo sembra più incline a mantenere il paese in uno stato di galleggiamento, al riparo dalle vere sfide del nostro tempo. Il risultato? Un Paese spaventato, impoverito, insicuro. Un Paese che, invece di progredire, resta fermo, in attesa di un cambiamento che non arriva mai.

 

Les valdôtains doivent méditer sur le comportement du gouvernement central

piero.minuzzo@gmail.com

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