/ Chez Nous

In Breve

martedì 20 maggio
lunedì 19 maggio
domenica 18 maggio
sabato 17 maggio
venerdì 16 maggio
giovedì 15 maggio
mercoledì 14 maggio
martedì 13 maggio
lunedì 12 maggio
domenica 11 maggio

Chez Nous | 02 maggio 2025, 08:00

Travail & mensonges

Lavoro&Bugie

Travail & mensonges

«Il lavoro non può separarsi mai dalla persona». Le parole del Presidente Mattarella nel Primo Maggio della disillusione, mentre salari e potere d’acquisto affondano e il governo spaccia ottimismo a rate.

C’è chi racconta un’Italia che va, e chi ogni giorno la vive arrancando. C’è chi parla di ripresa, crescita, occupazione. E poi ci sono le famiglie, i lavoratori, i giovani che fanno i conti con contratti a termine, stipendi stagnanti, bollette da paura e una spesa settimanale sempre più scarna. Questo Primo Maggio 2025 rischiava di essere solo l’ennesimo giorno dell’ipocrisia, se non fosse per le parole del Presidente Mattarella, che ha riportato la festa sulla terra: «Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo».

Un monito semplice e potentissimo. In un Paese che fa fatica persino a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro – 3 morti al giorno, ricordiamolo – parlare di dignità suona quasi rivoluzionario. Ma serve. Serve eccome. Perché oggi il lavoro, troppo spesso, è ricatto, è corsa a ostacoli, è sopravvivenza.

Lo dicono anche i dati diffusi proprio in questi giorni: potere d’acquisto in caduta libera, salari fermi, inflazione che erode tutto. E il governo? Parla. Sorride. Sbandiera “successi” economici che non si vedono né in busta paga né al supermercato. È questa la grande bugia: raccontare che tutto va bene, mentre il Paese reale stringe i denti.

In Valle d’Aosta, un piccolo segnale arriva dal pubblico impiego. Il presidente Testolin ha ricordato gli aumenti del comparto unico regionale. «Abbiamo messo mano al portafoglio – ha detto – per ridare dignità ai lavoratori». Bene, e lo riconosciamo. Ma fuori dal Palazzo, la realtà è più dura. Ristorazione, commercio, logistica, agricoltura, turismo: qui si lavora tanto, troppo, spesso senza tutele e senza prospettive.

E allora eccolo, il paradosso. La politica parla di futuro, ma dimentica il presente. I giovani se ne vanno. I cinquantenni temono il licenziamento. Le donne arrancano tra lavoro e cura. E il lavoro stesso, quello vero, resta intrappolato tra precarietà e silenzi.

Il Primo Maggio non può essere solo una passerella. Deve tornare ad essere uno specchio. E lo specchio oggi dice: troppe bugie, troppo poco rispetto. Chi lavora merita di più. Merita verità. Merita dignità.

📉 Per approfondire:
➤ Dati ISTAT sulla crisi del potere d’acquisto – Aprile 2025
Report CGIA Mestre: lavoratori poveri e inflazione reale
Osservatorio CNEL sul lavoro e le nuove disuguaglianze

piero.minuzzo@gmail.com

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore