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Chez Nous | 08 luglio 2024, 07:00

La lezione francese, maraméo alla destra fascista e l'insonno Italiano

I sondaggi gonfiati e le promesse roboanti non hanno potuto nulla contro la determinazione di un popolo che ha scelto di guardare avanti, anziché rimpiangere un passato idealizzato e inesistente

La lezione francese, maraméo alla destra fascista e l'insonno Italiano

Le urne francesi hanno fatto maraméo alla destra fascista. Con un colpo di scena degno di una commedia d'altri tempi, i francesi hanno deciso di lasciare la destra estrema a bocca asciutta.

Il trionfo dei valori repubblicani e democratici ha risuonato forte e chiaro, lasciando i sostenitori di Le Pen a leccarsi le ferite e a cercare di capire dove hanno sbagliato questa volta. Forse è il momento di suggerire ai nostri vicini di casa, gli italiani, di prendersi un caffè extra forte la prossima volta che vanno alle urne. Un po' di sveglia non guasterebbe, considerando quanto sono bravi a cascare nella trappola del populismo di destra.

Chissà, magari un giorno anche noi riusciremo a dire addio alle promesse vuote e ai toni incendiari dei vari leader nostrani, in favore di una politica più inclusiva e meno urlata.

Ma per ora, pare che i francesi abbiano capito qualcosa che ancora sfugge agli italiani: il futuro non si costruisce con slogan vuoti e demagogia, ma con scelte ponderate e rispetto per i valori democratici. È divertente vedere come la destra estrema si aspettasse un plebiscito e si ritrovi invece a fare i conti con una realtà ben diversa.

I sondaggi gonfiati e le promesse roboanti non hanno potuto nulla contro la determinazione di un popolo che ha scelto di guardare avanti, anziché rimpiangere un passato idealizzato e inesistente.

In Italia, invece, sembra che abbiamo ancora bisogno di una sveglia ben più forte.

Siamo così abituati a promesse irrealizzabili e a discorsi pieni di odio che quasi non ci rendiamo conto di quanto siano dannosi. Forse dovremmo prendere esempio dai francesi e smettere di seguire ciecamente chi ci promette mari e monti senza avere la minima idea di come realizzarli. Magari alla prossima occasione elettorale, potremmo iniziare a usare un po' più di buon senso e un po' meno di rabbia.

Nel frattempo, i francesi possono godersi il momento, sapendo di aver evitato un tuffo nel passato più buio.

E noi? Beh, potremmo prendere appunti e prepararci per la prossima occasione. Forse, ma solo forse, ci sarà una sveglia collettiva che ci farà riscoprire il valore della democrazia e della partecipazione informata.

Fino ad allora, rimaniamo in attesa di un miracolo elettorale che ci faccia dire: "Maraméo, destra fascista, questa volta abbiamo vinto noi!"

Forse un giorno anche in Italia ci sveglieremo dal torpore e ci renderemo conto che il futuro si costruisce con scelte ponderate e non con slogan vuoti e promesse irrealizzabili.

Fino ad allora, però, ci godiamo lo spettacolo della destra francese che cerca di raccogliere i pezzi dopo l'ennesima sconfitta, sperando che anche da noi si inizi a capire che la democrazia richiede partecipazione, informazione e, soprattutto, buon senso.

piero.minuzzo@gmail.com

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