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Aosta Capitale | 16 aprile 2024, 00:02

La voce di Aosta per la Giornata Internazionale della Voce, insieme a tutti i capoluoghi di provincia italiani

L’orma sonora di Aosta nell’atlante digitale di Loquis. L’app di travel podcasting arricchisce la sua Factory di storie geolocalizzate con il canale “100 voci per 100 luoghi”, un progetto esteso a tutta l’Italia per la giornata internazionale della voce

La voce di Aosta per la Giornata Internazionale della Voce, insieme a tutti i capoluoghi di provincia italiani

«Aosta, ombelico dell’intera valle, regione dei record: la più piccola, la più montagnosa, la meno popolata, quella che ospita il maggior numero di monti sopra i 4000 metri». Così la voce di Franz inizia il racconto del territorio in cui ha deciso di vivere questo periodo della sua vita, incrociando l’identità corale della città su Loquis, la piattaforma digitale che raccoglie le storie raccontate da chi abita o attraversa un territorio e ne lascia orma sonora alla comunità degli altri viaggiatori.

In occasione della giornata internazionale della voce, l’app di travel podcast ideata da Bruno Pellegrini e fondata con Fabrizio Cialdea inaugura  il canale “100 voci per 100 luoghi”: 100 nuovi podcast, uno per ogni capoluogo di provincia italiana, pubblicati in contemporanea per tracciare una nuova mappa di storie, tradizioni e curiosità.

Ogni contributo è curato dai professionisti e professioniste della voce che fanno parte della Loquis Factory, un network appassionato e creativo per il podcasting autoriale di viaggio che espande i numerosi contenuti già offerti spontaneamente dagli utenti.

Tra i vari contributi, l’atlante di luoghi parlanti ospita una sezione dedicata ad Aosta con affondi curati da Franz Rossi.

Nato a Venezia, ma girovago per vocazione, lo scrittore torna al racconto orale del luogo per eccellenza in cui arte e natura si influenzano a vicenda generando cultura, paesaggi e tradizioni.

Così, dopo aver ricordato l’enorme retaggio dell’impero romano che segna la città all’incrocio delle principali vie per valicare le Alpi, si enuncia la sua vocazione per l’incontro tra popoli, rinnovato ogni anno nella fiera detta La Millenaria.

«La fiera è dedicata a Sant’Orso, un monaco irlandese vissuto in Valle d’Aosta. A lui è intestata la splendida Collegiata, il cui campanile romanico svetta sui tetti della città», spiega Rossi. Una città ben ancorata alle sue tradizioni, ma con lo sguardo sempre fisso oltre le montagne.

«Le influenze dei cugini d’oltralpe fanno sì che il francese sia più parlato dell’inglese, anche se il patois, la lingua francoprovenzale che caratterizza queste zone, è decisamente l’idioma più diffuso». Emerge allora la scoperta di una terra antica ma al contempo nuova, perché senza tempo, oltre l’idea del viaggio come bene di consumo e il format della recensione geolocalizzata. Ecco perché l’incontro autentico con la sua identità e la sua comunità fa di Aosta «la città che custodisce le chiavi per comprendere il nostro mondo».

All’insegna di un nuovo umanesimo digitale, Loquis invita tutti gli amanti dell’immenso patrimonio che precede e accompagna quello visibile, nelle storie di chi ha edificato parte dell’immaginario legato a un particolare luogo, a offrire la propria versione.

Questo atlante sonoro ha infatti pagine infinite ancora da scrivere. Un’opportunità aperta a tutti i podcaster su Loquis per contribuire ad arricchire il racconto delle storie del mondo, per essere parte attiva di questa esperienza unica, contribuendo con il racconto dei propri luoghi a ispirare chi viaggia a riscoprire la bellezza del reale con occhi nuovi.

red/cm

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