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Zona Franca | 29 marzo 2024, 11:42

L’OPINIONE DI LEGAMBIENTE VDA: Col Ranzola, ennesimo spreco di denaro pubblico per rovinare la montagna

COMUNICAZIONE AUTOGESTITA LEGAMBIENTE VDA - iL Circolo valdostano di Legambiente sulla dgr che individua il progetto di collegamento del Col Ranzola tra quelli destinatari dei fondi nazionali FOSMIT

Col Ranzola

Col Ranzola

Come si fa a “riqualificare” una strada se quella strada non c’è? Eppure nella delibera che investe circa tre milioni di euro di soldi pubblici per creare un collegamento intervallivo tra la Valle di Gressoney e quella di Ayas - presumibilmente con enormi muri di sostegno per i tornanti necessari a superare la pendenza - è proprio scritto così: “riqualificazione” della strada del Col Ranzola.

Non è un modo onesto di usare le parole! Ma a questo siamo abituati: ormai non c’è scempio che non sia garantito “sostenibile”.

Il collegamento che la Regione vorrebbe realizzare tra la zona di Estoul, in comune di Brusson, e l'arrivo della seggiovia Weissmatten, in comune di Gressoney-Sain-Jean, su crinali geologicamente fragili, è stata proposta dalle due amministrazioni locali interessate e consisterebbe nella realizzazione di un tracciato in gran parte nuovo, lungo circa 6 km, volto a collegare le due poderali già esistenti: quella che da Estoul raggiunge gli alpeggi sotto al colle e quella a servizio della località Weissmatten sul versante gressonaro.

Legambiente segue la vicenda sin dalle sue prime battute ed acquisirà nei giorni prossimi lo studio di fattibilità della nuova strada, che non è stato reso pubblico  e che potrà essere ritirato solo direttamente in loco, a Gressoney. L’accesso agli atti in formato digitale non è previsto.

In attesa di poter sviluppare osservazioni puntuali sulla proposta di tracciato, che sappiamo con certezza toccherà aree naturali di pregio, con riconosciuta valenza storica e archeologica, segnaliamo che la somma di denaro pubblico stanziato, in un periodo di contrazione continua di servizi essenziali, e le motivazioni a sostegno di questa scelta sollevano forti perplessità.

Non comprendiamo come un tracciato poderale che attraversa zone fortemente acclivi e instabili possa fungere da via di fuga in caso di calamità naturali.

E' anche difficile ravvisare la tanto sottolineata valenza ciclabile di questo collegamento.  La zona a monte di Estoul è percorsa da numerose strade poderali utilizzabili anche dalle bici. Una di esse, per esempio, raggiunge la conca dei laghi di Palasinaz, e una sua diramazione il più vicino lago Litteran. L'amministrazione ipotizza anche un collegamento ulteriore al col de Joux che, a sua volta, è nodo centrale di una serie di itinerari escursionistici e cicloescursionistici già esistenti e frequentati da tempo dai turisti. Non ci pare che l'offerta sia carente. E non ci pare che questo  ennesimo itinerario per mountain bike - tre milioni di euro  del FOSMIT (cospicuo fondo statale per lo sviluppo delle montagne italiane) - sia un buon investimento.

“Da tempo Legambiente, anche a livello nazionale - ha dichiarato il Presidente del circolo valdostano Denis Buttol - sottolinea che un  reale contrasto allo spopolamento montano debba fondarsi, innanzitutto, sul ripristino dei servizi (medici, market, uffici, connessioni veloci internet, trasporti) sempre più carenti”.

In questo modo dovrebbero essere investiti i fondi pubblici, non per realizzare l'ennesima, inutile, opera di devastazione del territorio.

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