/ AMBIENTE

AMBIENTE | 31 maggio 2025, 12:00

TARI AOSTA E DINTORNI: chi ci guadagna e chi ci perde – numeri contro narrazioni - 5

La raccolta puntuale viene venduta come equa e moderna. Ma i dati raccontano un'altra storia: più costi, meno chiarezza, e un guadagno assicurato solo per chi gestisce il servizio. I cittadini? Clienti, non utenti

TARI AOSTA E DINTORNI: chi ci guadagna e chi ci perde – numeri contro narrazioni - 5

Cominciamo dalle promesse:

– “Paghi solo per quello che produci”

– “Premiamo i virtuosi”

– “Più ricicli, meno spendi”

Tutto molto bello. Peccato che la realtà dica altro.

I costi del servizio aumentano

Il passaggio alla raccolta puntuale implica nuovi contenitori, nuove tessere, nuovi software, più personale per controlli e gestione. Tutto questo costa. E chi paga? Il cittadino. Perché la tariffa “equilibrata” non copre solo l'immondizia, ma anche l’apparato. E l’apparato si è allargato.

Le bollette non calano

Prendiamo i dati preliminari degli altri Comuni dove è stata introdotta la TARIP: le bollette non scendono, anzi in alcuni casi salgono. Perché la quota variabile è minima, quella fissa resta corposa, e se anche riduci i conferimenti, l’impatto economico è modesto.

Chi risparmia? Solo chi produce quasi niente.

Ma quanti sono, in realtà? E soprattutto: a che prezzo? Il rischio è che chi vuole risparmiare cominci a buttare rifiuti altrove, nei cestini pubblici o in altri Comuni. È già successo in altre regioni. Succederà anche qui?

Chi ci guadagna davvero?

– Le ditte che forniscono contenitori e software

– Chi gestisce il sistema (SubATO e ditta affidataria)

– L’apparato pubblico, che mostra efficienza sulla carta

Aumentano i dati raccolti, aumentano le metriche da esibire, ma la qualità del servizio resta incerta. Se il cittadino deve portare i rifiuti lontano da casa, dov’è il miglioramento?

E chi ci perde?

– Le famiglie numerose

– Gli anziani con difficoltà motorie

– Chi non ha orari flessibili per seguire i calendari

– I piccoli esercenti, penalizzati anche per pochi chili

La tanto decantata “giustizia tariffaria” si scontra con una società reale fatta di differenze, dove chi ha più tempo, più spazio, più mezzi, può organizzarsi. Gli altri si arrangiano.

Vittore Lume-Rezoli

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore