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ATTUALITÀ | 13 settembre 2023, 15:45

Cultura di provenienza per giustificare violenza sulle donne? Gancia: "Inaccettabili le tesi di quel magistrato"

L’europarlamentare della Lega plaude alla scelta della Procura di Brescia che ha preso le distanze dalla discussa decisione di un suo sostituto: "Essenziale il rispetto della Costituzione e delle leggi italiane"

Cultura di provenienza per giustificare violenza sulle donne? Gancia: "Inaccettabili le tesi di quel magistrato"

"Un’argomentazione del tutto inaccettabile". Così l’europarlamentare cuneese della Lega Gianna Gancia si unisce al coro di critiche sollevatosi nei confronti di un sostituto procuratore in servizio a Brescia, che aveva avanzato richiesta di assoluzione di un uomo di origini bengalesi a processo perché accusato dalla moglie di violenza fisica e psicologica.

Una richiesta, quella del magistrato, motivata in sostanza dal fatto che, a suo giudizio, tali maltrattamenti sarebbero derivati dall’impianto culturale del Paese di provenienza dell'imputato e non dalla sua volontà e coscienza.

"La Procura di Bresciadice ora l’onorevole Ganciaha compiuto un passo importante e doveroso prendendo le distanze dalle conclusioni del magistrato, ma la questione va ben oltre questo caso specifico. L'uguaglianza tra uomini e donne deve essere sacra e irrinunciabile. Non possiamo chiedere alle donne di ribellarsi alla violenza, avere coraggio e denunciare, se chi dovrebbe proteggere i loro diritti non lo fa, a partire dalle aule dei tribunali".

"È essenziale – conclude l'europarlamentare – che il sistema giudiziario rispecchi e protegga i principi di uguaglianza e giustizia per tutti, indipendentemente dall'origine culturale, nel rispetto della Costituzione e delle leggi italiane".

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