"Se è vero che la soluzione di questi problemi non sta nella repressione, credo anche che non tutto debba restare impunito. Per fronteggiare questi fenomeni occorre continuare con la pluralità di iniziative che le competenti articolazioni dell’Amministrazione regionale, in collaborazione con tutti gli enti, le istituzioni e le organizzazioni presenti sul territorio regionale, realizzano da tempo sui problemi giovanili, sulla prevenzione e sul contrasto del disagio a cui si collegano comportamenti cosiddetti devianti o reati, individuali o di gruppo". E' stato chiaro il Presidente della Giunta, Renzo Testolin, nel rispondere in aula al capogruppo leghista, Andrea Manfrin, che ha richiamato «una serie di episodi di violenza commessi da giovani: nel mese di novembre 2022 la rissa tra un gruppo di ragazzine all'uscita da scuola, l'intrusione di un ragazzo in un istituto scolastico di Aosta con addosso un coltello e, più di recente, lo sconcertante episodio di una nota "gang giovanile" che a Verrès ha aggredito con un taser delle persone ad una festa, fatto non denunciato dalle vittime per il timore di ripercussioni".
Nel suo intervento Testolin ha sottolineato: «Non ci esprimiamo sui fatti di cronaca di cui non abbiamo una conoscenza diretta e certa. Esistono sicuramente problemi di disagio giovanile, episodi di bullismo e cyberbullismo tra coetanei. Si tratta di fenomeni complessi per i quali non c’è una risposta semplice e univoca. Sarebbe bene che questi fatti venissero sempre denunciati da chi li subisce perché l’assenza di denuncia impedisce di approfondire i fatti, di individuare i responsabili e, se del caso, di punirli. Perché, se è vero che la soluzione di questi problemi non sta nella repressione, credo anche che non tutto debba restare impunito. Per fronteggiare questi fenomeni occorre continuare con la pluralità di iniziative che le competenti articolazioni dell’Amministrazione regionale, in collaborazione con tutti gli enti, le istituzioni e le organizzazioni presenti sul territorio regionale, realizzano da tempo sui problemi giovanili, sulla prevenzione e sul contrasto del disagio a cui si collegano comportamenti cosiddetti devianti o reati, individuali o di gruppo. La Regione, in particolare nel contesto dell’attività del “Tavolo tecnico permanente corresponsabilità educativa e legalità” istituito fin dal 2018, continuerà a dare la necessaria priorità a queste iniziative, consapevole che si tratta di un percorso difficile, di lunga durata che deve coinvolgere le istituzioni, i luoghi di aggregazione, le famiglie e, soprattutto, arrivare con linguaggi e modalità adeguate direttamente ai giovani stessi. Come tutti i fenomeni, questo non va enfatizzato ma neanche sottovalutato e porterò a breve queste considerazioni al COSP (Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica), confrontandomi con le forze dell'ordine per individuare dei percorsi condivisi su questa tematica.»