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Salute in Valle d'Aosta | 29 marzo 2023, 20:15

Sanità valdostana la più rapida d'Italia per elettrocardiogramma

Nel Report dell'Osservatorio Hi è stato operato un confronto, rispetto ad alcune prestazioni, tra i tempi medi di erogazione da parte delle Regioni

Paolo Scacciatella, primario del reparto di cardiologia dell'ospedale Parini di Aosta

Paolo Scacciatella, primario del reparto di cardiologia dell'ospedale Parini di Aosta

Sono stati presentati questa mattina, nella Sala Cristallo dell'Hotel Nazionale di Roma, i risultati della ricerca di Hi - Healthcare Insights, l'Osservatorio Indipendente sull'Accesso alle Cure di Fondazione The Bridge, sulle liste d'attesa per l'erogazione delle prestazioni all'interno di strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate .

Dal Report, con riferimento al 2021, emerge un quadro di "assoluta disomogeneità dei dati forniti dalle singole Regioni, già registrato per le annualità 2019 e 2020 come conseguenza della libertà che la normativa nazionale, indicata nel Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), lascia a ciascuna di esse nello stabilire le modalità attraverso cui i dati sono raccolti, utilizzati e resi accessibili ai cittadini", si legge nella nota.

Gli esperti fanno sapere che ciò non consente un'analisi comparata tra le prestazioni dei diversi sistemi sanitari regionali e spesso nemmeno tra i dati della medesima Regione riguardanti anni diversi. Dalla ricerca emerge, dunque, innanzitutto "l'urgenza di un ripensamento delle modalità di raccolta dei dati per una corretta e completa analisi dei tempi di attesa".

Inoltre, gli esperti hanno premesso che all'interno dei dati PNGLA è previsto un elenco di 69 prestazioni ambulatoriali e 17 in regime di ricovero, ma non tutte le Regioni hanno rilevato lo stesso numero di prestazioni e le uniche a fornirle tutte sono state Abruzzo, Puglia e Marche.

Nel Report dell'Osservatorio Hi è stato operato un confronto, rispetto ad alcune prestazioni, tra i tempi medi di erogazione da parte delle Regioni (limitatamente alla media delle classi di priorità B e D, le uniche a essere presenti nei dati forniti da tutte le Regioni).

Tra i dati analizzati e presentati c'è quello della prima visita ginecologica, per cui la Provincia Autonoma di Trento e l'Abruzzo presentano rispettivamente il minor numero di giorni medi di attesa e la più alta percentuale di prestazioni eseguite per tempo; il Molise e la Basilicata, invece, si distinguono in negativo, con rispettivamente il 58% di prestazioni eseguite per tempo e una media di 42 giorni di attesa (su un massimo di 10 giorni per la classe B e 30 giorni per la classe D). Per una visita oculistica, inoltre, diverse Regioni presentano un forte peggioramento rispetto al 2020: l'Umbria passa da 15 a 33 giorni medi di attesa, la Sardegna da 23 a 56 giorni. Per un elettrocardiogramma a migliorare è la Valle d'Aosta, con 31 giorni medi di attesa (erano 57 nel 2020) mentre peggiora nettamente la Sardegna, che passa da soli 15 giorni medi di attesa a 52 giorni.

In materia di ricoveri per un intervento chirurgico per tumore alla mammella, il Report evidenzia come sia Lazio che Umbria abbiano subìto dei peggioramenti rispetto all'anno precedente: il Lazio è passato dal 53,25% al 35,36% di prestazioni eseguite per tempo e l'Umbria da 33 a 38 giorni medi di attesa (su 30 giorni di soglia, previsti dal PNGLA per la classe A).

Per ipotizzare una nuova modalità di raccolta e analisi dei dati delle liste d'attesa effettivamente rispondenti alla realtà, Fondazione The Bridge e Agenas hanno creato un gruppo di lavoro per monitorare ex ante i tempi di attesa delle prestazioni specialistiche.

Il progetto, si legge nella nota, prevede la raccolta dei dati analitici delle prenotazioni effettuate attraverso i CUP di un campione di Regioni/Aziende sanitarie; l'analisi dei dati raccolti e la successiva comunicazione al Ministero della Salute; la costruzione di specifici indicatori di presa in carico dei pazienti; l'analisi legislativa a integrazione e supporto del percorso.

red

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